
di Valter Marcone
E il ritorno lassù tra le antiche
strade e i muri sbrecciati,
i campanili silenziosi e le fontane mute
è come un filo d’Arianna
d’una vita. Quante vite. Dove
si gonfia qual mare di soglie povere,
usci vuoti, gugliate gugliate
di luce e sole perdute
nei cortili e sui cornicioni
della mia città lassù.
Lassù non ci sono voci, non senti
“come va“, ”prendi un caffè”,
“che cosa mi racconti“.
Senti solo pensieri come cumuli
di terra da riporto e non c’è
più nessuno, sono tutti di passaggio .
Mentre sono qui è come guardare
il volto d’Iddio caldo di speranza
con l’occhio di una lungimirante
preghiera sulle labbra
e poi cedere a poco a poco.
A poco a poco.
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