Gestioni associate, il motore delle macchine comunali

19 marzo 2014 | 16:26
Share0
Gestioni associate, il motore delle macchine comunali

«Le gestioni associate devono avere ricadute positive nell’erogazione dei servizi ai cittadini, ma occorre un piano di sostegno agli investimenti per la riorganizzazione delle macchine comunali»: è uno dei principali nodi emersi a Navelli , nel corso dell’incontro con i piccoli Comuni del coordinatore nazionale Anci per le Gestioni associate, Dimitri Tasso.

«Sono emerse – afferma Tasso – le forti preoccupazioni dei sindaci dell’ex comunità montana Campo Imperatore-Piana di Navelli, che accomunano numerosi amministratori locali in questo periodo. Oltre alle questioni impellenti sul rinnovo delle amministrazioni che scontano l’assenza a tutt’oggi di regole certe per la composizione delle liste e per il numero dei mandati dei sindaci dei piccoli Comuni, pesano anche le incertezze sul percorso da intraprendere per rispettare l’obbligo delle funzioni associate. Su questo tema resta evidente che senza un progetto di governo e di sviluppo del territorio non hanno senso esercizi di puro convenzionamento virtuale dei Comuni».

«Inoltre – prosegue – sono moltissimi i dubbi sulle problematiche legate alla riorganizzazione del personale, dove le ombre sono legate allo sforzo di cambiamento culturale e le luci sono rappresentate dalla possibilità di specializzazione dei dipendenti degli Enti locali. Altrettanti dubbi sull’assenza di un legame chiaro tra la fiscalità locale e il trasferimento delle risorse alle gestioni associate».

«E’ stato ribadito che Unioni e Convenzioni – prosegue il delegato Anci – non sono necessariamente alternative, ma possono essere strumenti complementari dove le prime attengono in alcuni casi ad un governo di area vasta, mentre le seconde rispondono in modo concreto ad esigenze più di carattere gestionale e sovente temporaneo».

«Nelle questioni più specifiche e territoriali è emersa infine – conclude Tasso – l’esigenza di richiedere al Governo particolare attenzione per i Comuni coinvolti dal sisma, prevedendo norme specifiche sulla fiscalità locali che tengano conto dei fabbricati inagibili e che compensino anche le difficoltà economiche delle famiglie e degli enti locali in questa delicata fase dedicata alla ricostruzione», conclude Tasso.