Giornata mondiale della poesia

21 marzo 2014 | 05:39
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Giornata mondiale della poesia

di Valter Marcone

Il 21 marzo di ogni anno si celebra la giornata mondiale della poesia, istituita dall’Unesco al fine di riconoscere all’espressione poetica un ruolo privilegiato nella promozione del dialogo interculturale, della comunicazione e della pace.

La Giornata Mondiale della Poesia è stata istituita dalla XXX Sessione della Conferenza Generale Unesco nel 1999 e celebrata per la prima volta il 21 marzo seguente.

L’Unesco negli anni ha voluto dedicare la giornata all’incontro tra le diverse forme della creatività, affrontando le sfide che la comunicazione e la cultura attraversano in questi anni. Tra le diverse forme di espressione, infatti, ogni società umana guarda all’antichissimo statuto dell’arte poetica come ad un luogo fondante della memoria, base di tutte le altre forme della creatività letteraria ed artistica.

Un’occasione per farla uscire dagli scaffali, per farla brillare al centro di tutte le altre arti, per farla circolare tra la gente.

Ma che cos’è poesia? Le opinioni variano, sono tante e in fondo ognuno ha la sua idea. Tra gli addetti, tra le altre, mi sono piaciute quelle di Jorge Luis Borges, che nel prologo dell’Obra poética, 1923/76 afferma “[i]Ogni poesia è misteriosa; nessuno sa interamente cosa gli è stato concesso di scrivere[/i]”; di Frank Wedekind, che in Die junge Welt, 1891 dice “[i]Un uomo sano arrossisce sempre quando ha fatto una poesia[/i]” e di Dylan Thomas, che nel postumo Quite early one morning, 1954 afferma “[i]Una bella poesia è un contributo alla realtà. Il mondo non è più lo stesso dopo che gli si è aggiunta una bella poesia[/i]”.

La poesia, dunque. Se esiste, parliamone.

“Del, d–e-l “

Delle parole il suono

del cuore il battito

del fiore il profumo

della terra il tepore

del sole il calore

dell’acqua il rumore

del sogno l’illusione

della bocca il sospiro

del cibo il sapore

dell’uomo il respiro.

Poesia, sillaba esitante,

questo e poco altro,

un ammicco al tempo

il bagliore dell’accendino

un lapsus madornale della vita.

Sola è la poesia

mai senza di te

anche se anche tu sei

sospeso a una sillaba

somma eterna di sarabanda,

sarabanda dolce, lenta

e babelico destino.

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