Chiodi incontra gli studenti universitari

22 marzo 2014 | 11:59
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Chiodi incontra gli studenti universitari

di Gioia Chiostri

Scuola di qualità, università all’avanguardia, poli d’eccellenza. In Abruzzo, poche ma pregne di valore sarebbero le coordinate valide affinché il giovane possa orientarsi verso una formazione professionale di alta qualità.

Una scuola di qualità è da sempre considerata la culla del lavoratore di qualità. Senza passato solido, non c’è solido futuro. Questi i temi che hanno guidato il dibattito al Castello Orsini, organizzato dai rappresentanti provinciali degli studenti, che ha visto principale interlocutore il presidente Gianni Chiodi. Un vis-à-vis fra i governatori di oggi, ancorché uscenti, e i dirigenti di domani, giovani studenti in cammino verso la formazione.

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Yuri Di Marco, neo presidente della Consulta Provinciale giovanile dell’Aquila, spiega le ragioni di una terza edizione dell’Incontro con le Istituzioni, un evento di spicco per quanto concerne le giovani generazioni, da sempre mirante a porre sullo stesso piatto della bilancia le idee che provengono dal basso (scuola, enti, circoli) e le ricette che derivano dall’alto (in una parola, la politica). Perché incontrare le istituzioni? «Un incontro con le istituzioni – dice il presidente degli studenti – poiché noi giovani saremo la classe dirigente del futuro, e per poter essere competenti in ogni campo abbiamo bisogno di vivere il presente ed essere consapevoli di tutto ciò che ci accade intorno, dei diritti e soprattutto dei doveri che ciascuno ha. Un confronto diretto tra giovani e istituzioni é importante, a mio avviso, e necessario e ci auguriamo che in futuro le istituzioni possano coinvolgere maggiormente i giovani, inserendoli magari nei vari consigli comunali o provinciali».

La prima edizione venne realizzata dalla consulta provinciale degli studenti presieduta a quel tempo da Leonardo Scimmia. Chiodi durante i suoi cinque anni ha fatto abbastanza per la formazione? « Il presidente Chiodi – risponde Yuri – in questi anni ha fatto molto per l’Università, ma secondo noi studenti c’è ancora tanto da fare; anche se la strada é quella giusta».

Chiodi, durante il suo intervento, ha affermato che la Regione Abruzzo ha stanziato fondi per 7 milioni e mezzo di euro, facilitando, con percorsi formativi, le scelte individuali degli studenti meritevoli, attraverso l’erogazione di voucher per interventi di elevata valenza professionalizzante. La soluzione ad una scuola abruzzese che deve migliorare, sembra essere quella che possa apparire come un contenitore capace, facile e accessibile, che garantisca un’alta formazione ma al contempo una velocità di inserimento nel mondo del lavoro, troppo spesso fittamente oscuro a chi oggi ha solo vent’anni.

Ma cos’è per gli studenti una scuola d’eccellenza? Lo chiediamo al presidente della Consulta. «Una scuola d’eccellenza è anzitutto una scuola che garantisce e fornisce basi adeguate per intraprendere qualunque percorso universitario e per affacciarsi al mondo del lavoro. E’ una scuola che considera strumenti le lezioni in aula, il risvolto pratico nei lavoratori, e da ultimo è una scuola che garantisce la solidità strutturale dell’edificio esterno che la custodisce».

Da studente, sei soddisfatto dell’incontro con Chiodi? «Sono molto soddisfatto dell’incontro, perché ha permesso di confrontarci con il presidente su tematiche importanti, fondamentali per ogni studente. Noi – aggiunge Yuri Di Marco – confidiamo sempre nell’interazione con le istituzioni; solo grazie ad essa è possibile migliorare ed analizzare di volta in volta i progetti da portare a compimento».

L’università aquilana è un polo d’eccellenza? «Nelle ultime classifiche sulle università italiane, l’Università degli studi di L’Aquila è risultata essere tra le prime 20. E’ un polo di eccellenza, sicuramente mortificato dal disastro del terremoto e dalle poche risorse economiche disponibili. L impegno delle istituzioni deve convergere verso l’obiettivo comune di valorizzare realtà importanti ed indispensabili come quella aquilana».

«Spero che questo incontro – conclude Yuri – possa essere da stimolo per me e per tutti i giovani affinché possano interessarsi maggiormente e sentirsi coinvolti in tutte quelle questioni tradizionalmente riservate ai ‘piani alti’, come l’economia la politica il lavoro e il territorio , che vanno oltre i nostri interessi principali e le nostre attuali priorità». La scuola del futuro parte da qui: da una più fitta rete di interessi fra chi governa e chi è governato.

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