Cialente svende il Gran Sasso

22 marzo 2014 | 14:06
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Cialente svende il Gran Sasso

Il Progetto di rilancio del Centro Turistico del Gran Sasso, deliberato dalla Maggioranza del Consiglio Comunale, ha suscitato le reazioni dei consiglieri di opposizione di seguito i Comunicati di D’Eramo, Imprudente, Ferella e Colonna e il comunicato di Giorgio De Matteis.

«Il Sindaco Cialente ha spezzato le gambe al rilancio economico e turistico del Gran Sasso.» Questa l’estrema sintesi del pensiero espresso nel comunicato stampa diffuso a firma dei consiglieri d’opposizione Luigi D’Eramo, Emanuele Imprudente, Daniele Ferella, Vito Colonna.

«L’atto deliberativo con il quale la maggioranza di centro sinistra ha approvato il Piano industriale del CTGS modifica pericolosamente il Business Plan 2014/2018, che già di suo presentava diverse storture, e prevede la consegna di un patrimonio prezioso ed importante della nostra città ad un soggetto privato non meglio identificato.

Inascoltati gli appelli lanciati dall’opposizione di centro destra che ripetutamente ha chiesto il rinvio della delibera al fine di ristabilire procedure amministrative legittime e soluzioni che potessero salvaguardare il futuro del comprensorio sciistico e dei lavoratori del CTGS, come ad esempio solo gli interventi legati ai finanziamenti già disponibili per le infrastrutture.

L’arroganza e la cecità – si legge nel comunicato – hanno prevalso sul principio del buon padre di famiglia.

Il Business Plan prevede che il Comune dell’Aquila rinunci al credito vantato nei confronti del CTGS, ma questo viene smentito dalla delibera adottata dal Consiglio Comunale, facendo cosi saltare l’equilibrio finanziario del piano di investimento.

Infatti tutti i fondi pubblici, sia quelli regionali che quelli statali, che ammontano a circa quattordici milioni di euro saranno utilizzati a vantaggio di un soggetto privato la delibera parla di Invitalia o società partecipata da quest’ultima.

Cosa si nasconde dietro questo piano di rilancio? Chi sarà il privato che beneficerà di tutti questi fondi pubblici? Perché non sono mai stati coinvolti gli operatori locali?

Infine – concludono i consiglieri – il grottesco giallo della cessione del ramo d’Azienda del CTGS che si occupa del rilancio Turistico e della gestione degli alberghi, a favore di Invitalia, la quale, però, con una missiva del 13/12/2013 a firma dell’Amministratore delegato Domenico Arcuri, inviata per conoscenza anche al Sindaco dell’Aquila, dichiara: «Invitalia non ha alcun rapporto con la CTGS S.p.A. , ne alcun programma di privatizzazione dei beni».

Il centro destra cittadino e regionale è il padre politico del Piano d’area dello sviluppo del Gran Sasso e quindi ribadiamo il nostro totale impegno verso questa strada, ma non possiamo avallare le decisioni del centro sinistra che persegue un’operazione finanziaria ed amministrativa pesantemente minata nella credibilità giuridica e che esporrà il Gran Sasso e il Comune dell’Aquila a rischi incalcolabili».

IL COMUNICATO DEL CONSIGLIERE D’OPPOSIZIONE GIORGIO DE MATTEIS

Cialente + CTGS = Milioni di Debiti

«Nonostante i sette anni di debiti e di incapacità gestionale, caratterizzati da slogan cialtroneschi come l’ultimo sul Gran Sasso ([i]saremo la Innsbruck dell’Appennino[/i]), Cialente tenta la mossa disperata di scaricare le proprie responsabilità sull’opposizione». A dirlo è il Consigliere comunale de “L’Aquila Città Aperta”, Giorgio De Matteis, che aggiunge: «I suoi innumerevoli annunci, in questi anni non facili per la Città e gli Aquilani, si sono rivelati dei veri e propri flop, alcuni più eclatanti di altri. Penso alla vicenda aeroporto e all’ Accord Phoenix, sulla quale la prossima settimana avremo molto da dire.

La sua amministrazione – continua De Matteis – ha massacrato il Centro Turistico del Gran Sasso e oggi, prima di parlare dell’utilizzo dei fondi Cipe, Cialente dovrebbe giustificare i milioni di debiti prodotti dalla sua gestione. Peraltro, l’utilizzo di questi fondi necessita di un precondizione, cioè un reale progetto di sviluppo che al momento manca, visto che Invitalia (l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa che agisce su mandato del Governo) dimostra di nutrire dei dubbi sul business plan del Gran Sasso targato Cialente. Infatti, – conclude De Matteis – a tutt’oggi, ancora non c’è un impegno diretto dell’Agenzia governativa».