
Letizia Marinelli ruba la scena a Sara Marcozzi, la candidata M5S alle elezioni regionali, ieri sera durante uno dei primi incontri di presentazione in una piazza pescarese.
La Marinelli, coinvolta nello scandalo della rimborsopoli abruzzese per aver trascorso, sembrerebbe, una notte con il presidente Chiodi, si è presentata con un volantino alla manifestazione pentastellata per invitare la candidata del M5S ad un convegno sulle pari opportunità ed è stata subito rissa.
Domenico Pettinari, [url”candidato Movimento 5 Stelle Abruzzo”]http://www.movimento5stelleabruzzo.it/home/[/url] a consigliere regionale, come riportato queste mattina da Il Centro, ha discusso in maniera pesante faccia a faccia con la consigliera pari opportunità: «Dica se quella notte è stata con il presidente Chiodi e se i soldi della Regione sono serviti a pagare qualcosa che non era nell’interesse dei cittadini».
La Marinelli: «È una questione privata alla quale non intendo rispondere». E sul pagamento: «Chiedetelo a lui (Chiodi ndr)». «Se ero lì quella notte – ha detto Marinelli – chiedetelo alla magistratura». La consigliera ha quindi ribadito più volte dinanzi alle telecamere che per quanto riguarda i fondi a lei assegnati li ha sempre gestiti correttamente e in modo trasparente.
Per il deputato M5S, Gianluca Vacca, che si è definito «allibito» della presenza della Marinelli, «la consigliera e Chiodi avrebbero dovuto dimettersi seduta stante». Alla domanda alla candidata Marcozzi se la Marinelli le avesse tolto la scena ha detto: «È una questione strumentale, pensiamo a lavorare, e non facciamo polemiche. Valuterò se andare al convegno».
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Poi la riunione dei ‘cittadini’ 5 stelle ha continuato i lavori e la Marcozzi ha annunciato i prossimi passi della campagna elettorale: «Batteremo il territorio abruzzese, ma non saranno battute di caccia al voto. Promuoveremo un’operazione di informazione ai cittadini per far comprendere loro le scelte sbagliate delle vecchie amministrazioni. In Abruzzo c’è bisogno di programmare, perchè è sempre mancata la programmazione».
Marcozzi ha presentato anche il Noncifermate Tour: i deputati M5S sospesi dopo essersi opposti al decreto Imu-Bankitalia, infatti, stanno girando l’Italia e, sabato e domenica, arriveranno in Abruzzo.
Secondo la candidata «in Abruzzo più che da cancellare c’è da programmare. Si pensi a settori come la sanità, l’ambiente o il turismo – ha sottolineato – manca una programmazione e, soprattutto, manca una correlazione. Abbiamo diversi gruppi di studio che stanno sviluppando singole questioni per arrivare a programmare i diversi settori in modo interconnesso». «Le nostre risorse – ha aggiunto Marcozzi – non devono sfruttare il territorio, ma valorizzarlo. Le miniere d’oro dell’ Abruzzo sono i parchi, i laghi, la costa, i borghi antichi, l’ enogastronomia. Stiamo lavorando al programma e presto presenteremo il nostro progetto». Sottolineando di «non credere ai sondaggi» che guarda «solo per curiosità», la candidata ha affermato che «l’avversario più temibile è la vecchia politica», ma preoccupa anche l’ astensionismo e «proprio per questo vogliamo svegliare la consapevolezza delle persone».
Infine, il deputato M5S Vacca ha annunciato: «Grillo probabilmente verrà in Abruzzo per la campagna elettorale. Non sappiamo ancora la data e il luogo, ma diciamo che sarà una bella sorpresa per gli abruzzesi».
LE REAZIONI
«Sarebbe ora che Letizia Marinelli venisse lasciata in pace» scrive nel comunicato stampa diffuso questa mattina presto dal segretario regionale PSI, Massimo Carugno.
«L’ennesimo episodio avvenuto ieri (loscontro Marinelli-Marcozzi M5S, ndr), tra l’altro con esponenti di una forza politica che si spaccia per essere difensore dei diritti, è l’emblema di un metodo politico scorretto e moralmente violento.
Il dibattito politico deve assolutamente essere circoscritto a temi, proposte e argomenti.
Strumentalizzare vicende che devono assolutamente rimanere nell’alveo della sfera intima e privata per delegittimare l’avversario o l’interlocutore è il metodo usato da chi debole negli argomenti.
Letizia Marinelli sta diventando il simbolo abruzzese della difesa della libertà individuale della persona, della autodeterminazione, del diritto a mantenere inviolata la vita privata.
Chi è socialista con i valori della libertà e del garantismo non può che ribellarsi a questo spettacolo ed essere solidale a chi ne diventa vittima.
Le persone vanno giudicate per il loro modo di pensare ed agire nella sfera di attività, qualunque sia, e non nell’intimo della vita privata.
E credo che tutti i socialisti abruzzesi siano convinti che sia importante difendere e tutelare questi valori».