
di Antonella Calcagni
Comunque andrà sarà un successo. Il Pd, a una settimana dalle primarie, sembra voler esorcizzare il clima dei veleni attraverso messaggi rassicuranti lanciati agli elettori dalla trinità democratica: Lolli, Cialente e Pezzopane in vista della competizione del 30 marzo per la scelta del candidato consigliere regionale.
I tre esponenti Pd si presentano come i garanti di questa competizione pre-elettorale lanciando un sincero appello al voto soprattutto a coloro che fino a qualche giorno fa intendevano optare per la terza via: la candidatura di Giovanni Lolli.
«Voglio rassicurare la città sul fatto che sarà un confronto sereno e onesto – ha spiegato la senatrice Stefania Pezzopane – Non è un duello né una guerra, ma solo un confronto trasparente».
Giovanni Lolli ha ricordato che le primarie si avranno solo all’Aquila «poiché qui – ha detto – si è consumato il fallimento più clamoroso della Regione e del centrodestra in relazione alla ricostruzione. Abbiamo scelto due persone, fra i migliori quadri del nostro partito: Alfredo Moroni e Pierpaolo Pietrucci; due facce del nostro progetto. Chiunque vincerà avrà l’appoggio del partito».
Anche dal sindaco Massimo Cialente è giunta la chiamata al voto sottolineando il bisogno di completare la pattuglia della ricostruzione Pd con l’elezione di un consigliere regionale aquilano. Un intervento condito da qualche stilettata nei confronti della Regione che «è mancata completamente negli anni post sisma».
Poi l’attacco a De Matteis «che si è contraddistinto solo per aver gestito in maniera clientelare i 9 milioni della legge 41 e usa segnali mafiosi quando comunica: «di Accord Phoenix parleremo la prossima settimana».
Con la memoria poi il sindaco è tornato alla lunga notte del 5 maggio 2009 quando per L’Aquila, attraverso una ordinanza poi revocata, era stata approntata la soluzione finale con il trasferimento degli uffici. Anche di questo sarebbero rei Gianni Chiodi e Venturoni.