Tribunali minori, altolà alla chiusura

25 marzo 2014 | 17:12
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Tribunali minori, altolà alla chiusura

Dopo lo stop imposto dalla Corte Costituzionale lo scorso gennaio, riparte il percorso referendario per l’abrogazione della normativa nazionale che ha previsto l’abolizione dei tribunali che hanno sede in città non capoluogo di provincia.

Il Consiglio regionale, nella seduta di oggi, ha infatti approvato i testi dei 3 quesiti referendari, che nella loro formulazione dovrebbero superare i rilievi che hanno portato alla bocciatura precedente da parte della Consulta.

L’Assemblea ha eletto – riconfermandoli – i Consiglieri regionali Emilio Nasuti e Gino Milano, delegati alla materia referendaria.

«Riparte dunque – commentano Nasuti e Milano – il percorso che avevamo avviato lo scorso anno contro la legge Severino, per scongiurare la chiusura dei tribunali cosiddetti ‘minori’. E’ l’Abruzzo si conferma ancora una volta capofila in questa battaglia. Ora i quesiti dovranno essere sottoscritti da almeno altri 4 Consigli regionali e dopo di che si passerà all’esame della Corte di Cassazione, che dovrà valutarne l’ammissibilità».

In Abruzzo il taglio riguarda i tribunali di Lanciano, Vasto, Avezzano e Sulmona, per i quali però è stata disposta una proroga dell’attività fino al 2018, vista la parziale inagibilità dei palazzi di giustizia di Chieti e L’Aquila, danneggiati dal sisma del 2009.

«Nonostante la proroga – continuano i Consiglieri delegati – è un nostro preciso dovere continuare a batterci affinché questi anni non siano solo di ‘accompagnamento’ alla chiusura, ma possano essere impegnati per scongiurarla, salvaguardando la presenza dello Stato e della giustizia in vasti territori della nostra regione».

Accanto ai quesiti il Consiglio ha approvato anche una risoluzione, in cui si chiede allo Stato di riaprire la discussione sull’articolazione della geografia giudiziaria, consentendo alle Regioni di partecipare fattivamente alla trattativa.