Bussi, altri lati oscuri

26 marzo 2014 | 18:10
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Bussi, altri lati oscuri

Il processo sulla mega discarica di rifiuti tossici, rinvenuta nel marzo 2007, Bussi sul Tirino conta anche un procedimento bis, attualmente in corso davanti al gup del Tribunale di Pescara.

Nel procedimento, che è uno stralcio di quello principale, risultano coinvolte cinque persone, per lo più ex vertici di Aca e Ato.

Si tratta in particolare di Giorgio D’Ambrosio, all’epoca dei fatti presidente dell’Ato; Bruno Catena, all’epoca presidente dell’Aca Spa; Bartolomeo Di Giovanni, come direttore generale dell’Aca; Lorenzo Livello, in qualità di direttore tecnico dell’Aca Spa e Roberto Rongione, responsabile del Servizio Sian della Asl di Pescara.

Secondo l’accusa, «attraverso le condotte a ciascuno ascritte nel capo d’imputazione, concorrevano a somministrare per il consumo, immettendole nella rete acquedottistica, le acque destinate all’alimentazione umana emunte dai pozzi di cui al capo A della rubrica – (avvelenamento delle acque contestata agli imputati di cui al procedimento n.3198/12) – e contaminate da sostanze altamente tossiche per la salute umana».

I cinque in realtà erano stati prosciolti, nel maggio 2011, nell’ambito del procedimento principale, dal gup del Tribunale di Pescara, Luca De Ninis. Successivamente però la Cassazione ha annullato tale decisione, facendo tornare le loro posizioni nuovamente alla fase preliminare.

La prossima udienza a loro carico si terrà nel prossimo mese di luglio. In quella occasione, come già preannunciato, dovrebbe costituirsi parte civile il Comune di Pescara, attraverso l’avvocato Franco Perolino.