
L’ospedale dell’Aquila «apre la strada, in Italia, a nuove cure per le allergie da nichel: il metallo utilizzato per [i]piercing[/i] e orecchini». Lo rende noto la Asl, annunciando che «una ricerca sulla desensibilizzazione orale del metallo – condotta su 80 soggetti dal servizio di Allergologia del San Salvatore, diretto da Carlo Di Stanislao – si è dimostrata efficace in 55 pazienti con problemi di dermatite diffusa, disturbi intestinali e cefalea e ha prodotto miglioramenti in 15, mentre solo in 10 casi non si è rivelata incisiva».
Il servizio di Allergologia, con 12.000 osservazioni in 15 anni consecutivi, consolida così un posto di primissimo piano a livello nazionale, tenendo conto che è tra le poche strutture in Italia ad effettuare uno specifico test (mucosal patch-test) su questo tipo di allergia da nichel. Nel prossimo giugno, tra l’altro, si tireranno le somme anche su un’altra sperimentazione, della durata di 6 mesi, in cui viene utilizzata la ‘Perilla frutescens’, pianta della tradizione fitoterapica cinese e giapponese che contiene sostanze che prevengono le allergie da nichel.
Per sottoporsi al patch-test sul nichel, praticato solo da pochi ospedali italiani, il 28,5 per cento degli utenti arriva a L’Aquila da fuori Regione (Lazio, Molise, Marche e Umbria).
ATTENZIONE AI POLLINI – A proposito di allergie, in questi mesi, in particolare da marzo ad aprile, si registra un forte incremento di quelle da pollini, soprattutto da cipressi, noccioli e betulle. Reazioni allergiche che si attenuano al passaggio delle perturbazioni, ma che tornano alla carica al ritorno del sole e di aria più secca e, peggio ancora, in condizioni ventose. L’eccessiva produzione di istamina scatena starnuti, tremendi pruriti al naso, alla gola e alle orecchie. Andamento confermato dal crescente trend annuale del numero di prove allergiche: 2.200, vale a dire 200 in più rispetto agli anni precedenti.
REAZIONI AI FARMACI – Il servizio di Allergologia del San Salvatore è all’avanguardia anche per lo studio e la cura delle reazioni da farmaci (in forte aumento), anestetici locali e mezzi di contrasto. Il servizio effettua, per questa specifica forma di allergia, oltre 600 prestazioni l’anno e ha come punto di forza i ridotti tempi di attesa per le visite: 21 giorni rispetto a una media nazionale di 12 mesi.
COSA FARE IN CASO DI EMERGENZA – Nel 2012, in Italia, si è registrato un aumento delle allergie alimentari in età pediatrica, con il 5% dei soggetti fino a 6 anni e del 2% per giovani fino a 18.
«Sullo shock anafilattico dei piccoli – dice Di Stanislao – come unità operativa siamo impegnati da tempo nelle scuole per insegnare alla famiglia e alla scuola e allo stesso bambino cosa fare: dall’assunzione di antistaminici orali all’iniezione di adrenalina con iniettore automatico. In seguito alla reazione allergica, il trattamento deve essere immediato, senza perdere tempo a cercare genitori o medici, e va chiamato il 118 per portare il bambino al Pronto soccorso. E’ un promemoria che il piccolo deve avere con sé, firmato da pediatria e genitori, con il numero di telefono di tutti e tre. Per la diagnosi facciamo test cutanei e orali».
Il San Salvatore è l’unico ospedale in Abruzzo a fare l’esame che accerta le congiuntiviti da allergia. Come? Tramite ‘strisci congiuntivali’, cioè tamponi non invasivi: 200 test l’anno, di cui 50 su pazienti residenti in altre Asl abruzzesi.