
Sabato 29 marzo, alle 15, a L’Aquila, nella piazza della Fontana Luminosa e presso l’Auditorium “Renzo Piano” del Parco Castello, sono in programma una manifestazione e un’assemblea popolare per la ricostruzione e la messa in sicurezza sismica. Lo annuncia Pio Rapagnà, coordinatore di ‘Mia Casa d’Abruzzo’, che sarà presente all’incontro.
«Il Mia Casa – spiega – intende dare una forte spinta per sollecitare e accelerare la ricostruzione e messa in sicurezza sismica degli alloggi di edilizia residenziale pubblica e privata e l’inizio dei lavori nelle “Case E” di proprietà dell’Ater, degli ex-assegnatari e del Comune dell’Aquila. Dopo 5 anni, mentre la ricostruzione e la messa in sicurezza delle case E non inizia, è accaduto che il Comune dell’Aquila chieda alle famiglie ancora sfollate il pagamento di un ‘canone di compartecipazione‘ per coprire esorbitanti spese di manutenzione e di condominio dei complessi Case e Map, inizialmente e provvisoriamente assegnati a titolo di comodato, anche gratuito, mentre le spese per la gestione, manutenzione e amministrazione dei complessi e dei singoli alloggi sono e saranno sempre di più ‘insostenibili’ da parte delle famiglie ancora sfollate».
Secondo Rapagnà «si sarebbe potuta riconsegnare a parecchie famiglie un’abitazione dignitosa, stabile e sicura: perchè non è stato fatto?». E proprio su questo aspetto il coordinatore di Mia Casa d’Abruzzo, «al fine di sollecitare l’accertamento della verità dei fatti e di eventuali responsabilità circa il modo in cui sono stati utilizzati i fondi concessi dallo Stato», ha presentato, nei giorni scorsi, «un esposto-denuncia alla Corte dei Conti e alla Procura della repubblica dell’Aquila».