
«Il 28 maggio l’Italia dovrà pagare milioni di euro ai detenuti e detenute costretti a vivere in condizioni disumane. La Corte Europea dei diritti umani è stata chiara in tal senso: entro quella data o si ridurrà drasticamente il sovraffollamento o arriveranno le sanzioni e i risarcimenti. Per ottemperare a questa disposizione Europea l’unica via praticabile è un’amnistia generale che riguardi pene almeno fino a otto anni». A sottolinearlo, attraverso una nota, è Giulio Petrilli.
«Tutte le altre – argomenta Petrilli – sono elucubrazioni senza senso, che non risolvono e non affrontano il problema.
Purtroppo in questi giorni si leggono proposte di tutti i tipi, senza un minimo filo logico rispetto al problema.
Il sistema carcerario italiano è fatto al 90% di sovraffollamento totale e al dieci per cento di isolamento totale. La normalità detentiva non esiste, il rispetto minimo di alcuni diritti è una chimera. Anche l’isolamento totale andrebbe sanzionato, perché è scientificamente provato che porta a una destabilizzazione psicologica e spero che prima o poi la Corte Europea si pronunci anche su questo».