Fondi Ue, Abruzzo regione di serie B

28 marzo 2014 | 17:42
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Fondi Ue, Abruzzo regione di serie B

«I presidenti delle Regioni Abruzzo e Molise hanno scritto al presidente del Consiglio, Matteo Renzi, richiedendo la compensazione per avere un trattamento analogo a quello delle regioni più sviluppate, che hanno ottenuto un incremento delle risorse loro assegnate, oltre il 50%, nell’ambito dei Programmi operativi Fesr e Fse».

Lo ha affermato il governatore dell’Abruzzo, Gianni Chiodi.

L’occasione è stata quella del convegno «Gli Aspetti territoriali della Programmazione Unitaria Regionale 2014/2020», che si è svolto stamani all’Aurum di Pescara.

All’iniziativa hanno preso parte, tra gli altri, il coordinatore del tavolo nazionale sui Contratti di fiume, Massimo Bastiani, il coordinatore del Comitato tecnico aree interne del Mise, Sabrina Lucatelli, l’Ance, Confindustria, la Camera di Commercio di Pescara, la Banca dell’Adriatico ed i sindacati Cisl AbruzzoMolise e Uil Abruzzo.

Rispetto alla richiesta inviata al Governo, Chiodi ha sottolineato che «non si è avuta ancora una risposta e si sta cercando di avere un incontro con la presenza dei tecnici del Dipartimento per lo sviluppo e la coesione economica, per meglio evidenziare le ragioni che potrebbero portare le due Regioni alla non approvazione del riparto finanziario e conseguentemente all’Accordo di partenariato, che nei primi dieci giorni di aprile sarà portato alla condivisione delle Regioni».

«La Regione Abruzzo – ha sottolineato il governatore – con l’istituzione nella regolamentazione comunitaria 2014-2020 della categoria di ‘regioni in transizione’, in cui è stata inserita, è stata fortemente penalizzata. I programmi operativi regionali, non considerando le iniziative che potranno essere realizzate con risorse dei Pon, si riducono per il Por Fesr da 345,37 a 241,94 milioni di euro, di cui 36 di fonte regionale, e per il Por Fse da 316,56 a 161,29 milioni, i cui 24 di fonte regionale. La diminuzione ammonta a 258,7 milioni che, considerando quanto realizzabile con i Pon, si limiterebbe a 124,28 milioni di euro».

Nel corso dell’incontro si è parlato anche di aree di crisi, su cui «la Regione ritiene opportuno attivare specifici Programmi di rilancio, valorizzando l’integrazione tra risorse finanziarie comunitarie, nazionali e regionali», del rilancio delle aree interne, che «rappresenta una declinazione più operativa delle scelte assunte nell’ambito della programmazione unitaria, e dei contratti di fiume, a dimostrazione ci come la messa in sicurezza di un territorio fragile costituisca una delle priorità più alte delle politiche territoriali regionali».

Per quanto riguarda le tempistiche, bisognerà presentare l’Accordo di partenariato entro il 22 aprile; entro tre mesi da tale data i Programmi operativi ed entro quattro mesi il Negoziato Accordo di partenariato; entro sei mesi dalla presentazione dei Piani operativi, infine, il Negoziato Por e Pon ai fini dell’approvazione con decisione comunitaria.