Microcredito, finanziamenti per 17 milioni

2 aprile 2014 | 20:54
Share0
Microcredito, finanziamenti per 17 milioni

Oltre 17 milioni di euro di crediti erogati da gennaio 2011 ad oggi, per un totale di 705 finanziamenti, suddivisi fra imprese (465) e famiglie (240). Sono i risultati, aggiornati al 31 marzo 2014, dell’iniziativa che Microcredito per l’Italia ed Etimos Foundation hanno realizzato, all’Aquila e nei comuni colpiti dal terremoto, grazie a un fondo iniziale di 5 milioni di euro messo a disposizione dalla Protezione Civile.

Sono i microimprenditori i principali destinatari dell’aiuto, che si è concretizzato sotto forma di credito: oltre l’85% del volume di finanziamenti erogato (15 milioni e 500 mila euro) è andato alle micro e piccole imprese, con un’attenzione particolare per categorie spesso sfavorite o escluse dal credito, come le start up (20% dei finanziamenti), le donne (35%) e i giovani (20%).

«All’Aquila – commenta il presidente di Microcredito per l’Italia, Paolo Nicoletti – il terremoto ha accelerato sintomi ed effetti della crisi economica che ha colpito il Paese in questi anni. In questo contesto, circoscritto ma simbolico, il microcredito ha dato risposte puntuali: sostegno a una fascia di piccolo commercio, artigianato e servizi ormai esclusi dai canali del credito tradizionale, supporto all’avvio di nuove attività, fiducia ai giovani e alle donne, che in questa crisi pagano il prezzo più alto, in termini di occupazione e accesso al credito».

Citando un’analisi svolta dal professor Giulio Tagliavini, economista dell’Università di Parma, Nicoletti spiega che «per ogni euro impiegato inizialmente nel progetto sono stati generati ritorni positivi sulla comunità per 3,9 euro: 5 milioni di euro hanno prodotto fino a oggi ritorni per 20 milioni». «Altrettanto significativa – sottolinea il presidente – è la distribuzione di questi ritorni tra i diversi stakeholders: ne beneficiano al 50% la popolazione raggiunta dai finanziamenti, al 44% la collettività e lo Stato e in misura estremamente ridotta (6%) le banche locali».