Discarica Bussi, dati shock da studi storici

3 aprile 2014 | 15:56
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Discarica Bussi, dati shock da studi storici

Valori medio alti di mercurio furono rintracciati nei prodotti alimentari vegetali nel 1981 così come mercurio fu trovato nel 1972 nei pesci e nei capelli dei pescatori a Pescara. E’ quanto scritto dall’Istituto superiore di sanità nella relazione depositata al Processo in Assise a Chieti sulla megadiscarica di veleni di Bussi.

La relazione dell’Iss spiega che in uno studio del 1972 sui pesci catturati alla foce del fiume Pescara e nel mare antistante, così come nei capelli dei pescatori, furono riscontrati valori superiori alla legge dal 4,5 sui pesci e 14 volte sugli esseri umani. Nello studio del 1981 sui vegetali coltivati in prossimità del fiume, grano, vite e olivo, già all’epoca gli studiosi notarono valori “medio alti”.

«Si ravvisa un pericolo concreto per la salute umana rispetto al rischio di ingestione di mercurio, veicolato tramite suolo, sedimenti ed acque superficiali nella filiera alimentare», si legge nella relazione dell’Istituto Superiore della Sanità sulle vicende della mega discarica di veleni di Bussi (Pescara).

Nello studio del 1981 citato dall’Iss nella sua relazione per la Corte d’Assise si parla anche della contaminazione da piombo dovuto alla mega discarica della Montedison: «Inquinamento ambientale di particolare gravità in considerazione dell’estensione territoriale e temporale (almeno due-tre decenni)». Nella relazione dell’Istituto Superiore della Sanità realizzata per l’Avvocatura dello Stato sulla discarica dei veleni di Bussi si spiega che basandosi sui dati del 1981 oggi «possiamo valutare i valori medi riscontrati sui vegetali raccolti nell’intorno dei sito, nel caso dei germogli di grano, circa 292-561 volte superiori ai livelli tipici di concentrazione di piombo rinvenibili nell’alimento e nei semi 158-225 volte superiori».