
di Claudia Giannone
«Nei primi momenti dopo il sisma, abbiamo fatto il giro dei monumenti. Abbiamo visto i morti, avevamo il dovere di informare, ma allo stesso tempo dovevamo occuparci delle nostre famiglie. Uno dei momenti peggiori è stato quello in cui siamo entrati a Collemaggio: la sede della spiritualità, della preghiera e della riflessione. Credo che anche quella devastazione, con i suoi crocifissi, i suoi affreschi e le sue pietre, faccia parte della grande tragedia».
«Uno dei momenti peggiori, che ricordo ancora con la voce rotta, è stato quello del pedaggio autostradale. Ci hanno detto che non dovevamo pagare ‘in qualità di sfollati’. È stato tremendo».
«È stata un’esperienza molto forte, ma mi ha legato a questa città. Non ho mai pensato di andare via».