Alla Camera dei Deputati per ricordare il 6 aprile 2009

5 aprile 2014 | 10:30
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Alla Camera dei Deputati per ricordare il 6 aprile 2009

di Nando Giammarini*

Splendida manifestazione, ieri mattina, 4 aprile 2014, nella sala Regina della Camera dei Deputati per ricordare e onorare tutte le vittime innocenti del terremoto del 6 aprile 2009 e ribadire il ruolo della cultura. Essa può e deve fare molto per tenere unita e coesa una Comunita alle prese con gravi problemi di disgregazione sociale – nonostante qualcuno continui ancora a sostenere che con la cultura non si mangia – quale struttura portante per la ricostruzione socio-economica, morale e materiale dell’Aquila e dei vari centri del cratere sismico.

Lo spettacolare evento – organizzato dall’Istituzione Sinfonica Abruzzese e dall’Associazione “L’Aquila Siamo Noi” in collaborazione con la Presidenza della Camera dei Deputati – si è tenuto alle ore 12 in una sala gremita di autorità, studenti e gente comune abruzzese. Ha ricordato il valore universale della musica, che affratella e unisce agiatezza e difficoltà, dolore e speranza, gioia e disperazione.

Sono arrivato con mio figlio Diego intorno alle 11.15 e per primo ho incontrato l’emerito segretario della nostra associazione abruzzese, Giuliano Sciocchetti, con cui mi sono dilungato in un piacevole e interessante dialogo. Intanto sul lato destro della sala Radio L’Aquila Uno aveva istallato la sua postazione per la diretta ed è stato un immenso piacere salutare l’editore, Gioacchino D’Annibale con suo figlio Elio; poco più in là il fratello Antonio e la moglie Santina miei cari amici da sempre.

La gente continuava ad affluire in continuazione ed ecco apparire, in piena forma, l’onorevole Stefania Pezzopane, l’onorevole Legnini, l’onorevole Barca, il dottor Letta, l’ex presidente del Senato Franco Marini, quindi il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, con il suo capo gabinetto Marchetti, con il vice sindaco Nicola Trifuoggi, ex procuratore distrettuale antimafia dell’Aquila e con Pietro Di Stefano, assessore comunale alla Ricostruzione. Poi l’ex parlamentare del Pd e caro amico Giovanni Lolli, Katia dell’Aguzzo assessore comunale di Pizzoli, l’ingegnere Oscar Cicchetti, tanti ragazzi del liceo Cotugno, del Colecchi, del Leonardo Da Vinci dell’Aquila e del Croce di Avezzano.

In posizione d’onore, in prima fila, gli ambasciatori dei paesi che hanno collaborato a vario titolo alla ricostruzione.

L’onorevole Boldrini ha portato il saluto dell’aula e suo personale, ricordando che il concerto è un dono fatto attraverso una lettera dall’associazione “L’Aquila Siamo Noi“ con un appello: ”[i]Rivolgo un appello sentito a tutte le istituzioni nazionali ed europee, affinchè immettano l’Aquila nel circuito culturale per spezzare l’isolamento in cui siamo caduti[/i]”. Ha ricordato, inoltre, di essere stata all’Aquila circa un anno fa e di aver trovato una città spettrale, che ora finalmente sembra muovere i suoi primi passi verso la ricostruzione. E’ stata interrotta da scroscianti applausi quando ha detto di voler dedicare il concerto alle 309 persone che non ci sono più, alle famiglie, ai giovani, veri artefici della ricostruzione.

Ha preso poi la parola Viviana Sidone, rappresentante familiari vittime del terremoto che, dopo i ringraziamenti, si è scagliata contro la burocrazia, ricordando di aver perso il padre nel crollo della casa di Castelnuovo la tragica notte del 6 aprile. Ha poi attaccato lo scandalo dei funerali di stato di cui esiste ancora un’inchiesta in corso e, senza mezzi termini, gli sciacalli che con false autocerticazioni si sono appropriati di beni immobili.

L’intervento di Antonio Centi, presidente ISA, è stato rivolto al valore della cultura e della solidarietà, essendosi immediatamente attivati per la ripresa dell’Aquila ed avendo aiutato Finale Emilia, quindi un sostegno alla ripresa attraverso l’arte. Ha concluso la serie degli interventi il presidente Alfredo Ranieri Montuori, motore della manifestazione, il quale ha ricordato l’importanza dell’unità del popolo aquilano e del cratere sismico per superare l’attuale l’avversità rispettando la volontà di coloro che ci hanno lasciati il sei aprile.

A seguire è iniziato il concerto con le struggenti note dell’inno di Mameli e la sala che tributava continuamente applausi. I saluti di rito hanno concluso la toccante manifestazione con un arrivederci al prossimo anno.

*lettore

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