Deposito di amianto a Pettino

7 aprile 2014 | 10:47
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Deposito di amianto a Pettino

di Roberta Galeotti

Gli aquilani sono, ormai, abituati a convivere con le rimesse delle ditte edili che nascono come funghi negli spazi verdi davanti ai palazzi e alle ville dei quartieri.

Pettino e Cansatessa, in particolare, pullulano di spazi recintati stracolmi di materiali edili, gru e ponteggi smontati.

In mezzo ai palazzi di Pettino, però, è spuntato da oltre un mese un deposito per lo stoccaggio di rifiuti contente amianto.

L’area in via Pascoli, come si evince dalle foto, è recintata ma facilmente raggiungibile da chiunque e alla mercè di bontemponi o vandali che volessero compromettere la sigillatura dei pannelli di amianto.

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L’Amianto è stato riconosciuto nocivo nel 1992 e la sua pericolosità è stata legata allo stato di conservazione.

I pannelli di amianto in questione sono imballati, ma chiunque potrebbe raggiungere facilmente il materiale e danneggiarne l’integrità, consentendo agli agenti atmosferici di alterarne lo stato fisico e, quindi, favorirne la dispersione nell’ambiente.

La questione sollevata dai lettori del Capoluogo attiene all’opportunità di stoccare amianto così a lungo, nel bel mezzo del popoloso quartiere della città con una recinzione così approssimata.

Non si tratta del solito caso di NIMBI – Not in my back garden –

ma della scelta infelice di posizionare il deposito in un cortile facilmente violabile e in mezzo a numerosi palazzi.

APPROFONDIMENTO

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Con la Legge 257/1992 viene vietata l’attività di estrazione, importazione ed esportazione, produzione e commercializzazione dell’amianto e dei prodotti contenenti amianto perchè ritenuto altamente tossico.

Cos’è l’Amianto

L’amianto è un minerale naturale a struttura microcristallina e di aspetto fibroso appartenente alla classe chimica dei silicati.

Per la normativa italiana sotto il nome di amianto sono compresi 6 composti distinti in due grandi gruppi.

Le malattie per inalazione di Amianto

Le malattie da amianto possono manifestarsi dopo molti anni, a volte persino dopo 40 anni dalla prima esposizione.

La pericolosità dell’amianto consiste, infatti, nella capacità che il materiale ha di rilasciare fibre potenzialmente inalabili dall’uomo, fibre che hanno la caratteristica di dividersi in senso longitudinale anzichè trasversale come le altre tipologie di fibre.

I materiali più pericolosi sono ovviamente quelli contenenti amianto friabile, il cemento-amianto (o Eternit) ha una pericolosità molto inferiore dato che le fibre al suo interno sono presenti in misura dal 10% al 15%, rispetto ai materiali friabili che possono arrivare anche al 100% di presenza di fibre.

La sua pericolosità è comunque legata allo stato di conservazione.

Non sempre l’amianto, però, è pericoloso; lo è sicuramente quando può disperdere le sue fibre nell’ambiente circostante per effetto di qualsiasi tipo di sollecitazione meccanica, eolica, da stress termico, dilatamento di acqua piovana.