Discarica Bussi: «Basta cattiva informazione»

7 aprile 2014 | 19:39
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Discarica Bussi: «Basta cattiva informazione»

«Una cattiva informazione ha fatto passare il concetto che la comunità di Bussi sia una comunità di inquinatori, mentre invece noi siamo le prime vittime della discarica Montedison». È quanto ha dichiarato il sindaco di Bussi sul Tirino, Salvatore La Gatta, prima di iniziare il Consiglio comunale straordinario per discutere le iniziative dell’amministrazione alla luce delle vicende del processo sulla megadiscarica dei veleni del sito industriale chimico, in corso di svolgimento in Corte d’Assise a Chieti.

Sono centinaia i cittadini del piccolo centro della Val Pescara con 2.000 residenti che hanno deciso di prendere parte al Consiglio.

«Hanno voluto identificare in Bussi l’origine dei mali – ha proseguito La Gatta – mentre era la fabbrica, non la città. E questo rischia di mettere in discussione la necessaria bonifica finalizzata alla conservazione del lavoro. I fondi della bonifica del sito sono vincolati proprio alla reindustrializzazione. Non vorremmo che al danno si abbinasse anche la beffa».

«Chi ha inquinato deve pagare. Non si può dire che è colpa dei bussesi, noi siamo le vittime. Ai media chiedo di non abbandonarci e di ristabilire una verità, perché il processo a Chieti è contro la Montedison, non contro Bussi e i suoi cittadini», ha aggiunto il sindaco.

Tra le azioni che il Comune di Bussi sul Tirino ha intenzione di intraprendere a tutela della cittadinanza, secondo quanto spiegato dal sindaco La Gatta, c’è anche quella della class action contro Montedison. «Perché – ha detto La Gatta – è la Montedison che ha inquinato e fatto i danni». «Aspetteremo i risultati del processo di Chieti – ha concluso – se la Montedison dovesse essere condannata, partiremo con l’iniziativa».

«Sulla vicenda della discarica di Bussi – ha aggiunto il governatore abruzzese Gianni Chiodi – l’informazione ha fatto danni incredibili, a volte anche su fatti falsi. Io credo che si possa agire nei confronti di coloro che hanno fatto allarmismo». «In questi giorni – ha chiarito Chiodi – sono state dette cose non corrispondenti al vero, perché gli allarmi devono essere valutati».

Chiodi ha voluto precisare ancora una volta come la contaminazione dell’acqua sia terminata nel 2007 «perché ora è bene chiarire che l’acqua è buona e sicura. Per le vicende del passato è cosa diversa, ma nessuno è autorizzato a dire che oggi Bussi continua a inquinare». Poi Chiodi ha voluto fare uno scenario per il futuro, spiegando che «l’emergenza è mettere in sicurezza subito la discarica, per poi procedere alla bonifica». «Ma – ha concluso – la discarica della Montedison è un problema nazionale e quindi il parlamento deve farsi carico dei finanziamenti per la bonifica, perché gli unici 50 milioni stanziati fin qui sono finalizzati per legge alla bonifica per la reindustrializzazione del sito industriale».

Il Consiglio comunale di Bussi, alla fine della seduta, ha approvato una delibera che accoglie una proposta del consigliere di minoranza Luca Navarra (Pd) nella quale si dà «mandato al sindaco e alla Giunta Comunale di diffidare gli organi di stampa ad associare il nome di Bussi sul Tirino alla discarica, a tutela della onorabilità di questo Comune con tutti i mezzi ritenuti più idonei allo scopo».

Nella stessa delibera la Giunta ha approvato di conferire al sindaco di considerare l’opportunità di una class action per i danni causati dall’inquinamento alla salute dei cittadini e di richiedere alla Regione Abruzzo e al ministero della Salute di attivare un Registro dei Tumori e un’indagine epidemiologica per valutare i danni alla salute degli abitanti di Bussi e zone limitrofe.