
di Giovanni Baiocchetti
Un’esperienza senza dubbio formativa quella di Sos24, convegno nazionale sull’importanza della comunicazione in caso di crisi organizzato da Ilcapoluogo.it e Anso nei due giorni precedenti l’anniversario del terremoto. Un’opportunità per capire in quali occasioni un giornalista può svolgere un lavoro utile esclusivamente alla collettività e non fine a sé stesso.
Ciò che credo di aver meglio imparato da questa due giorni di confronti è l’importanza del ruolo che un giornalista ricopre quando per primo si trova davanti ad una tragedia, grande o piccola che sia. In quanto persona titolata a dare informazioni, questi ha il dovere di far capire alla macchina dei soccorsi l’entità di quanto successo. Poi, da cittadino comune, deve aiutare.
Mi rifaccio, in particolare, alle parole di Giorgio Fanciulli (GiglioNews) in merito alla sua esperienza subito dopo il naufragio della Concordia, che ha parlato dell’importanza delle informazioni logistiche che ha potuto fornire alla capitaneria di porto quando sull’isola, quella notte, il rapporto fra naufraghi e residenti era di 10 a 1.
Importante, più in generale, il ruolo dell’informazione online, un’informazione on-demand che permette di conoscere realtà e situazioni che via radio o TV non possiamo o non riusciamo a vedere.
Importante è anche, a livello locale, la coesione della comunità, come ha spiegato il vescovo Giuseppe Petrocchi, che ha rivolto un messaggio molto chiaro agli aquilani: «Gli individualismi non portano da nessuna parte».
Ultima ma non meno importante, la prevenzione di un evento calamitoso, come sottolineato da Franco Gabrielli, capo della Protezione Civile, secondo cui «il lavoro svolto prima di una catastrofe ne determina le conseguenze; ma fare prevenzione non consiste nel dire alla popolazione “dormite in macchina”, quanto piuttosto essere consapevole di vivere in un edificio sicuro, di frequentare una scuola o un ufficio sicuro, di poter essere curato in un ospedale sicuro. Oltre il 50% delle scuole italiane, per esempio, non è a norma. È da qui che si fa prevenzione».