
di Alessia Lombardo
Ottimista e ormai renziano convinto il primo cittadino dell’Aquila Massimo Cialente sembra aver trovato il [i]feeling[/i] giusto con il nuovo Governo Renzi tanto da sfoggiare la fascia tricolore in segno di riappacificazione con lo Stato centrale nelle visite della scorsa settimana a L’Aquila in occasione del IV Salone della Ricostruzione.
«Siamo diventati bravissimi nella fase emergenziale perché non facciamo prevenzione. Comincio a pensare che sia una delle ricostruzioni
più veloci e che stia costando meno», è stato il leitmotiv del sindaco aquilano che imbeccato dalla stampa si è sbottonato su una futura visita del premier «La visita di Renzi non possibile per ora, ma arriverà al più presto dobbiamo scegliere il momento giusto. Per Legnini manca l’ufficialità ma sarà il nostro tutor».
Cialente pronto a battere cassa anche con il ministro Galletti perché sono necessari oltre 700 milioni per arrivare entro la fine dell’anno ha accolto con favore il pieno di cariche fatte dal sottosegretario abruzzese Giovanni Legnini che stanno a significare sulla carta e si spera anche nella pratica un occhio di riguardo per L’Aquila terremotata.
Cialente nella quattro giorni della fiera è intervenuto sia sui numeri dell’Aquila dal punto di vista dei finanziamenti per la ricostruzione sia sullo status della città quale «laboratorio per tutto anche della psiche e delle malattie» riportando i risultati di un sondaggio fatto recentemente. «Abbiamo fatto un sondaggio ed è risultato che il 78% degli aquilani vive male a L’Aquila – ha detto in uno dei tanti convegni – il 63% rispetto allo scorso anno si trova peggio, mentre solo il 36% pensa che andrà meglio il prossimo anno. Al momento 2/3 di 46mila persone sono rientrate nelle proprie abitazioni. Mi chiedo come mai si viva male in questa fase con l’emergenza lasciata alle spalle. Il fatto è che manca la città come spazio identitario. Stiamo completando il recupero di Palazzo Ardinghelli. L’Aquila è un grande laboratorio per tutto. Mancano solo 1600 persone dopo tutto quello che ci è capitato».
Il colloquio con il ministro Galletti è stato sulla farsa riga di quello effettuato con il sottosegretario alla Presidenza del consiglio dei Ministri Graziano Delrio. «con il ministro detto stessa cosa che ho detto a Delrio e lui ha avuto stessa reazione cioè un leggero pallore, una reazione vagale con piccolo svenimento, ho detto stiamo andando fortissimo, ormai viaggiamo su 110 milioni al mese di progetti che partono dal 1° di gennaio 2013 al 28 febbraio di quest’anno in 14 mesi licenziati progetti per 1 miliardo e 443 milioni, pensate che a settembre 2012 Chiodi aveva restituito mezzo miliardo, quindi il cambio di passo del Comune dell’Aquila c’è , e questo è un aspetto positivo».
«L’altro aspetto positivo – ha proseguito Cialente – è che abbiamo risparmio quasi 1miliardo per ora sulla ricostruzione privata con meccanismi che abbiamo inventato. La notizia invece brutta per loro ma anche per noi è che a giugno finiremo i soldi e servono 700 milioni per arrivare alla fine dell’anno a tutto il cratere, però ho spiegato che devono essere 700 milioni in competenza ma che per quanto riguarda riguarda la cassa, il meccanismo messo a punto con ABI è tale per cui il primo anno diamo il 46% e 2% dei progettisti. Poiché un cantiere del centro storico ha una durata variabile tra i 24-30 e i 36 mesi nei casi più difficili, siamo in grado di poter diluire la cassa che è una cosa che alla ragioneria interessa molto e il ministro ha respirato a lungo quasi sospirato, però li troveremo i soldi».