Ricostruzione privata, Cialente’s rules

8 aprile 2014 | 18:45
Share0
Ricostruzione privata, Cialente’s rules

Ribadiamo, anche alla luce delle notizie apparse oggi sugli organi di informazione, che, ai sensi dell’ordinanza numero 4013 del 23 marzo 2012, articolo 6, entro 30 giorni dalla concessione del contributo per la ricostruzione dell’immobile di edilizia privata, i beneficiari (amministratori di condominio, presidenti di consorzio o privati cittadini) devono assicurare la consegna dei lavori all’impresa affidataria e il tempestivo avvio del cantiere. Così si esprimono in una nota i vertici dell’amministrazione comunale aquilana, il sindaco Massimo Cialente, il vice sindaco Nicola Trifuoggi e l’assessore alla Ricostruzione Pietro Di Stefano in merito alla tempistica da rispettare sulla ricostruzione privata in relazione ai contributi.

Si ricorda inoltre che, al comma 3 della medesima ordinanza, è previsto che il ritardo superiore ad un mese dalla conclusione dei lavori di riparazione o ricostruzione degli edifici privati ammessi a contributo, comporta una riduzione del contributo concesso pari al 10 per cento della rata per il pagamento dell’ultimo stato di avanzamento lavori.

Per ogni mese di ulteriore ritardo si applica, inoltre, un’ulteriore riduzione pari all’uno per cento, fino ad un massimo del 50 per cento della rata predetta.

Si ricorda inoltre che i direttori dei lavori devono completare tutte le pratiche, per la dichiarazione della fine lavori, entro e non oltre 30 giorni dalla comunicazione, da parte dell’impresa esecutrice, del completamento degli interventi stessi.

«Si ricordano queste norme, che verranno rigorosamente applicate, al fine di assicurare ai cittadini il pronto rientro nelle loro case, da anni atteso, e anche per permettere al settore Assistenza alla Popolazione di poter assicurare il massimo risparmio dei costi ai quali, tuttora, si sta facendo fronte. Si rende noto che tutti i provvedimenti che l’amministrazione comunale assumerà nei confronti dei cantieri in ritardo verranno notificati alla Corte dei Conti».