
di Gioia Chiostri
‘Vivere di soli sogni’ e ‘crescere a pane e volontà’ non sono modi di dire o frasi ad effetto per chi oggi ha il peso e la leggerezza di essere un giovane in cerca di lavoro. La dura realtà minaccia la spensieratezza di un’età in cui si dovrebbe buttare all’aria le chiavi di casa e correre in una notte senza fari. La Tv, però, ha costruito su questa voglia d’avventura dei format di programmi adatti a chi vorrebbe aprire il cassetto dei desideri per gettarli alla rinfusa, condividendoli con la gente intorno. X Factor ha svegliato questa mattina una L’Aquila ancora nostalgica e melanconica, piantandosi con il suo van in cerca di talenti a piazza Duomo. Ragazzi e ragazze del capoluogo non si sono fatti di certo scappare un’esperienza unica, catapultandosi nel giro di qualche ora fra le facciate dei monumenti ancora sotto i ferri della ricostruzione.
{{*ExtraImg_195983_ArtImgRight_300x192_}}X come incognita, Factor come fattore: è il fattore X che si ricerca nei talenti di tutta Italia. Il furgoncino ha fatto tappa proprio nel capoluogo abruzzese, dopo aver corso sulle strade della Sardegna. Un tour, quello dei [i]talent scout[/i] del [i]talent show[/i] in onda su Sky, che non è passato inosservato nel nostro territorio. Poca folla, è vero. Ma tante speranze.
Come quella di Michelangelo Fede, Federica Di Carlo, Beatrice Marziani, Pietro Spera, Ambra Martinelli, Sara Zolliri. Forse le prossime voci che ascolteremo alla radio apparterranno proprio a loro.
«Questo sarebbe un ‘pre pre casting’ – dice Ambra – quindi la strada è ancora in salita per noi. È sicuramente un modo per farci conoscere da X Factor. La redazione prenderà alcuni dei nominativi e solo se siamo piaciuti verremo ricontattati per il precasting vero e proprio. Quest’anno X Factor è partito dal Sud Italia per il suo progetto On The Road. Incrociamo le dita».
Ragazzi giovani quelli che [i]ilCapoluogo.it[/i] ha incontrato. Di 20, 21, al massimo 24 anni (gli anni di un geometra per inciso) senza contare la presenza di un quasi 18enne fresco fresco di scuola. Tutti studenti, o quasi, frequentanti corsi di Ingegneria, Fisica, Medicina e Psicologia. «Ci ha spinto la passione – dicono tutti – anche se noi non viviamo solo di canto, soprattutto in un momento come questo».
{{*ExtraImg_195984_ArtImgRight_300x208_}}«La nota positiva di tutto ciò è conoscere gente di spessore che magari con te condivide un sogno o un’aspirazione – afferma il più piccolo, Michelangelo – Noi è da questa mattina che siamo qui, dalle 10 e mezza. A me, personalmente, ha convinto il fatto di non volermi per sempre sporcare le mani come futuro meccanico. Vorrei avere un po’ di tempo anche per sognare, per credere in un mondo di opportunità migliori».
Pop melodico e Rock i generi più in voga. I ragazzi non sono tutti stranieri fra loro, ma un bel gruppo assortito proviene dalla scuola di canto del maestro Alberto Martinelli dell’Aquila.
A Riccardo Tomei spetta la chiusa del discorso, 24 anni, geometra. «Io nella vita faccio altro, ma in realtà quello di cantare è un sogno che ho sempre avuto e che magari vorrei poter coltivare in un ambiente migliore. Quello del cantante è il primo sogno che ho chiuso nel cassetto delle aspirazioni. Il mio genere è rock, spero di spaccare tutto!». Ambizione massima per oggi? «Che ci richiamino presto!».
LE VOCI