De Fanis, la Zingariello e le risposte non credibili

15 aprile 2014 | 15:04
Share0
De Fanis, la Zingariello e le risposte non credibili

Ha provato a difendersi durante l’incidente probatorio della quale era la protagonista assoluta ma a un certo punto Lucia Zingariello, l’ex segretaria dell’ex assessore alla cultura, Luigi De Fanis, si è sentita ribattere dal Pm Giuseppe Bellelli di dare risposte più credibili.

In aula davanti al Gip Maria Carla Sacco, c’erano tutti i protagonisti dell’inchiesta che il 12 novembre scorso ha portato a cinque misure cautelari per presunte tangenti, ed era presente anche il grande accusatore di De Fanis, l’imprenditore culturale, Andrea Mascitti.

Le domande del Gip hanno riguardato il rapporto professionale tra De Fanis e Zingariello specialmente, i viaggi con le automobili a Roma e Bologna, ma anche quei soldi che De Fanis avrebbe più volte girato alla segretaria. «Aiuti e prestiti personali», si è giustificata Zingariello.

Quando poi hanno chiesto alla segretaria perché avesse registrato e conservato telefonate e mail tra lei e l’assessore, Zingariello si è giustificata dicendo che erano cose personali su mail private. Anche lei ha negato ovviamente di aver preso tangenti e quando sulla base di risultati dell’inchiesta le hanno chiesto perché i preventivi delle iniziative culturali dovevano essere ‘gonfiati’, Zingariello si è giustificata spiegando che era si era soliti fare così perché poi «in regione i preventivi venivano sempre tagliati e quindi con il rigonfiamento si entrava effettivamente nelle spese».

I difensori di De Fanis, nel frattempo, concluso l’incidente probatorio, hanno presentato istanza di revoca delle misere cautelari di obbligo di dimora per il loro assistito, spiegando anche che il 6 maggio prossimo scadrebbero comunque i termini come prescritto dal Tribunale del Riesame.

IL CONTRATTO ‘SESSUALE’: nessuna domanda è stata fatta a Lucia Zingariello dal gip, e tantomeno dal pm Bellelli, sul fantomatico contratto sessuale che sarebbe stato sottoscritto tra lei e l’ex assessore regionale alla Cultura, Luigi De Fanis. Nessuna domanda perché, hanno chiarito tutti i legali, l’eventuale sottoscrizione del ‘documento’ non ha nessuna attinenza col processo. A parlare del contratto era stata la stessa Zingariello ai Pm nel raccontare i suoi rapporti con De Fanis, e fotocopia dello scritto era stata fatta trovare dalla stessa Zingariello agli agenti della Guardia Forestale il giorno del suo arresto. Il documento esiste ma non è agli atti semplicemente perché per l’ accusa non ha nessuna attinenza con il processo in corso che riguarda le presunte tangenti che De Fanis, con la correità della Zingariello, avrebbe chiesto all’imprenditore culturale Andrea Mascitti.

QUELLE DICHIARAZIONI SU LA7: Durante l’incidente probatorio, inoltre, è stato chiesto espressamente conto a Zingariello delle sue dichiarazioni durante la trasmissione su La7 con Lilli Gruber.

Il passaggio che ha riguardato la domanda era quello relativo alle dichiarazioni rese in diretta dalla ex segretaria quando ha affermato di essere stata accompagnata da un uomo e non da una donna in bagno il giorno del suo arresto a casa. Il tutto perché, come ha spiegato la Procura, su queste dichiarazioni è stato aperto un fascicolo. Dopo che la Guardia Forestale ha presentato sui fatti una relazione chiesta dalla stessa Procura.