Santuario di Roio: partono i lavori

15 aprile 2014 | 18:01
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Santuario di Roio: partono i lavori

di Claudia Giannone

Al via i lavori per il restauro del Santuario di Santa Maria della Croce a Roio Poggio: la piccola chiesa cara agli aquilani, la cui storia è circondata da un alone di mistero e di vicende religiose, è stata molto spesso presa come punto di riferimento dal pontefice Giovanni Paolo II, oltre che dallo stesso Papa Francesco.

Non è difficile, dunque, immaginare come la ricostruzione di quel simbolo della fede aquilana sia di grandissima importanza non solo a livello cittadino, ma nazionale. Ed è stato proprio questo a spingere il Direttore Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Liguria, Maurizio Galletti, a scegliere questo luogo per una sorta di gemellaggio culturale tra la città dell’Aquila e la regione Liguria.

{{*ExtraImg_196499_ArtImgCenter_500x375_}}«Questo Santuario – afferma il Direttore nel corso dell’incontro – è come una piccola bomboniera. Nel momento della scelta, ho chiesto al Presidente della Regione di occuparci proprio di questo edificio, data l’importanza e la sacralità. Sono molto soddisfatto della rapidità e dell’efficienza dimostrati. In un anno dovremmo terminare i lavori, poi si passerà all’apparato decorativo».

La Liguria, in seguito a questa operazione, ha messo a disposizione degli aquilani 1,5 milioni di euro, in grado di coprire le spese di consolidamento e restauro del Santuario.

Mostra la propria soddisfazione anche l’Arcivescovo dell’Aquila, Monsignor Giuseppe Petrocchi, che porge i ringraziamenti da parte dell’intera comunità ecclesiastica.

{{*ExtraImg_196500_ArtImgCenter_500x375_}}«Il “bello” è un patrimonio universale, custodirlo e valorizzarlo è compito di tutti. L’appartenenza e l’unità intorno alla Chiesa sono un tratto caratteristico di tutta la società. Spero che l’opera di recupero religioso, culturale e sociale del Santuario proceda speditamente».

Si unisce alle sue parole anche il Vescovo Ausiliario dell’Arcidiocesi dell’Aquila, Monsignor Giovanni D’Ercole, che si dice commosso per quanto è stato fatto in favore del capoluogo abruzzese.

«Quando sono arrivato qui, avevo due sogni: vedere l’inizio dei lavori del Duomo e di questo Santuario. Sono molto felice che oggi si stia dando il via al restauro, spero che i lavori si estendano anche alla via Mariana e che questa zona diventi presto meta di pellegrinaggio e di attrazione, così come lo è la Ienca».

I danni causati dal sisma del 2009 sono ben visibili: lesioni sulle murature, crolli in particolare all’interno dell’edificio, oltre al distacco della facciata dal corpo di fabbrica. Si inizierà, quindi, con una ricostruzione strutturale, che come è stato comunicato nel corso della conferenza avrà una durata complessiva di un anno, per poi procedere con il restauro dell’apparato decorativo.

Interviene anche il Direttore Regionale per i Beni culturali e Paesaggistici dell’Abruzzo, Fabrizio Magani, che con un breve intervento ricorda l’importanza del patrimonio culturale, in particolare in una città colpita duramente e piegata da una catastrofe naturale, che ha bisogno di aiuto per tornare in piedi.

«Siamo positivi, si sta procedendo a buon ritmo. Per garantire il recupero della città, bisogna partire dal patrimonio culturale: deve essere un qualcosa di concreto, che passa da una generazione all’altra e mantiene la sua importanza. Paradossalmente, al momento possiamo dire che L’Aquila è la città più vitale del Paese».