Uccidono una mucca altrui per crisi, denunciati 2 aquilani

16 aprile 2014 | 13:54
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Uccidono una mucca altrui per crisi, denunciati 2 aquilani

Due ventenni aquilani sono gli autori della macabra uccisione di una mucca gravida, avvenuta nel mese di marzo scorso. Denunciati stamattina dalla squadra mobile.

IL FATTO: i due vengono a conoscenza di alcuni bovini, circa 30, appartenenti al pascolo della zona di “Vallesindola”, bosco di Pineta Cardone, località Bagno Grande e decidono di ucciderne uno per procurare della carne da consumare in famiglia.

Questo il fatto che è avvenuto nella tarda serata del 21 marzo scorso. I due, armati di una carabina calibro 22, di proprietà di uno dei due giovani, e di una torcia, raggiungono la località indicata, scovano l’animale, lo uccidono sparandogli un colpo in fronte per poi recidere l’arteria giugulare in modo da provocarne il dissanguamento. Sul posto stesso avrebbero fatto a pezzi l’animale, tagliando i quarti anteriori e posteriori ( più di 100 chili di carne) ma non sarebbero riusciti a portare via poi il tutto, poiché l’animale sarebbe rimasto incastrato fra alcune piante. Le parti asportate sarebbero state caricate in macchina ed i due si sarebbero poi dileguati.

Qualche giorno dopo, in attesa di lavorare la carne (la spalla e la coscia destra asportate), nascosta in una cantina dell’abitazione di uno dei due, collocata nel paese vecchio di Bagno Grande, appare la notizia sui quotidiani. I due si sarebbero spaventati e avrebbero gettato quanto asportato fra i rovi in campagna.

La proprietaria del bestiame ha chiamato la polizia ed il veterinario dell’A.S.L., il quale giunto sul posto per le procedure di smaltimento della carcassa, ha constatato il decesso dell’animale attribuendolo ad un colpo di pistola e ha riscontrato anche una ferita da taglio dietro la mandibola.

LE INDAGINI: La padrona dei bovini, ha rivenuto e consegnato alla Volante una ricevuta di una ricarica telefonica. Da qui sono partite le indagini degli agenti della Squadra Mobile. Sono risaliti all’intestataria della scheda: è una cittadina rumena sposata con un italiano, la cui sim card veniva utilizzata dal figlio, ventenne aquilano, disoccupato.

Il giovane è stato la mente e l’autore materiale del reato, nonché il possessore dell’arma, una carabina calibro 22. Ha giustificato il suo gesto come il voler contribuire alle necessità familiari in questo momento di crisi economica, mentre l’altro giovane, anch’egli ventenne residente a Bazzano e disoccupato, ha avuto il ruolo di ‘far luce’ nella zona del pascolo con la torcia.

Individuati sono stati denunciati dal personale della Squadra Mobile per “Uccisione di animali, in concorso e porto illegale di arma comune da sparo”.

Oltre alla carabina, è stato sequestrato pure un fucile da caccia semiautomatico calibro 12, entrambi di proprietà del padre del giovane di Bagno.

La mucca, un’ibrida maremmana, portava in grembo un vitellino, anche lui morto. Un danno per gli allevatori di circa 3.000 euro, tra la perdita della mucca gravida e le spese per lo smaltimento che sarà a loro carico.