Pasqua tra viaggi, pranzi e speranza

20 aprile 2014 | 07:00
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Pasqua tra viaggi, pranzi e speranza

Vacanze di Pasqua tra viaggi e pranzi loculliani. In questo fine aprile sferzato da un meteo non proprio clemente sono tanti gli italiani con le valige in mano, ma tanti anche quelli che consumeranno il pranzo di Pasqua a casa, magari in compagnia di parenti.

Secondo i dati diffusi da Federalberghi quest’anno saranno quasi 14.4 milioni gli italiani che si muoveranno, dormendo almeno una notte fuori casa, tra Pasqua e i ‘ponti’ del 25 aprile e del primo maggio (+5% rispetto al 2013). Di questi quasi 11 milioni rimarranno in Italia, mentre 3.4 milioni sceglieranno località estere. Il giro d’affari è di 6.3 miliardi.

Coldiretti, tuttavia, ricorda che per il pranzo pasquale in tanti continuano a preferire le mura domestiche, senza troppi tagli sul budget della spesa. Da una indagine Coldiretti/Ixè sui comportamenti degli italiani emerge, infatti, che più di due italiani su tre – il 67 per cento – non hanno tagliato la spesa per il pranzo di Pasqua. Di questi il 62 per cento ha mantenuto lo stesso budget e il 5 per cento lo ha addirittura aumentato. Il 23 per cento degli italiani ha invece contenuto le spese. La stragrande maggioranza ha optato comunque – sottolinea la Coldiretti – per il pranzo casalingo con il 79% degli italiani a casa propria o in quella di parenti e amici senza allontanarsi dalla propria città. Il risultato è che quest’anno la spesa complessiva delle famiglie italiane per il menu di Pasqua scenderà – stima la Coldiretti – sotto il miliardo di euro. Un aiuto al contenimento delle spese – precisa la Coldiretti in una nota – è venuto anche dal calo dei prezzi, con i listini delle carni ovine e caprine in diminuzione dello 0,3 per cento su base congiunturale, quelli del pesce fresco di mare di pescata in calo dell’1,2 per cento ed infine quelli di verdure e frutta vendute in picchiata del 6 e del 3,7 per cento rispetto allo scorso anno. Le rinunce hanno riguardato, però, i prodotti simbolo della festa con ben il 24 per cento degli italiani che non ha acquistato l’uovo o la colomba industriale. Per fare economia – rileva Coldiretti – si è puntato soprattutto sul contenimento degli sprechi, sulla scelta più oculata dei menu e sulla preparazione casalinga.

Tra lunghi pranzi, spesso alcolici, e viaggi in macchina sarà comunque meglio non perdere di vista la sicurezza. La Fondazione Ania per la Sicurezza Stradale mette in guardia sui comportamenti a rischio che, nei giorni festivi, tendono ad aggiungersi all’aumento di traffico sulle strade, come la velocità, il mancato rispetto delle regole della strada e, soprattutto, la guida in stato di ebbrezza. Tutti elementi che catapultano gli esodi festivi e i ponti di primavera tra i periodi con il maggior numero di incidenti sulle strade italiane. Una tendenza in aumento, come rilevato dalla Fondazione Ania che, analizzando i dati forniti dalla Polizia Stradale, denuncia un preoccupante incremento del numero di incidenti e di morti sulle strade proprio a Pasqua: nelle vacanze pasquali del 2013, nonostante la crisi economica che ha fatto diminuire gli spostamenti, si sono verificati 624 incidenti in cui hanno perso la vita 13 persone e 470 sono rimaste ferite. Facendo riferimento alla Pasqua del 2012, i dati mostrano una situazione di profonda criticità: si assiste infatti, ad un aumento dell’11,4 per cento degli incidenti e del 44 per cento delle persone decedute. «Siamo alla vigilia di un periodo particolare – spiega il segretario generale della Fondazione Ania, Umberto Guidoni – che apre due settimane che saranno caratterizzate da festività e ponti. Un periodo nel quale molte famiglie si sposteranno lungo le strade italiane. Durante l’ultima Pasqua si sono verificati in media 9 incidenti ogni ora. Anche se la situazione è migliorata rispetto agli anni passati, questi numeri non possono essere sottovalutati e ci spingono a lanciare un allarme sicurezza stradale, soprattutto alla luce dei dati contravvenzionali della Polizia Stradale. Complessivamente il numero delle infrazioni rilevate è sceso, ma è in controtendenza il dato che riguarda la guida in stato di ebbrezza».

Dai dati della Polizia Stradale risulta che, nonostante il numero di pattuglie impiegate sia rimasto pressoché invariato, le contravvenzioni per guida in stato di ebbrezza sono aumentate del 7,7 per cento tra la Pasqua del 2013 e quella del 2012. Nello stesso periodo, invece, sono diminuite del 9,6 per cento le infrazioni accertate complessivamente, passate da circa 12.300 a poco più di 11.100. Un grande segno di svolta è stata la diminuzione tra Pasqua 2012 e 2013 del 12 per cento delle infrazioni contestate per velocità che, rispetto al 2008, sono diminuite del 56 per cento: segno, questo, che i tutor hanno ormai un effetto di lungo periodo. «Questa tendenza a guidare dopo aver bevuto – spiega Guidoni – si conferma da qualche tempo. Anche in occasione delle festività e dell’esodo di Natale rilevammo lo stesso problema e, proprio per questo, lanciammo un allarme guida in stato di ebbrezza. Purtroppo i gravissimi fatti di cronaca di quei giorni, confermarono le nostre preoccupazioni. Nonostante le numerose campagne fatte negli ultimi anni, da più parti abbiamo la conferma che la guida in stato di ebbrezza è ancora un problema. Nel corso di una nostra recente iniziativa, che ha coinvolto con un questionario circa 16 mila persone di tutte le età, oltre il 40 per cento degli intervistati ha dichiarato di essersi messo al volante dopo aver bevuto. E’ bene ricordare che, secondo le stime dell’Istituto superiore di sanità, il 30 per cento degli incidenti stradali gravi è causato da alcol. Le festività e i ponti che aspettano gli italiani devono essere l’occasione per assumersi la responsabilità del rispetto della vita propria e di quella degli altri. Perciò raccomandiamo di non mettersi al volante dopo aver bevuto, se si è molto stanchi, o dopo aver mangiato molto. Sono queste piccole accortezze che possono evitare che la festa si trasformi in tragedia».

[i]IlCapoluogo.it[/i] augura una Pasqua serena, gioiosa e sicura a tutti i navigatori. Auguri speciali all’Aquila, che attende ancora una nuova primavera, e a tutti gli aquilani, protagonisti della più coraggiosa tra le rinascite.