«Meno tasse per gli abruzzesi»

22 aprile 2014 | 18:56
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«Meno tasse per gli abruzzesi»

«Una riduzione del 25 per cento dell’Irap per le imprese e delle addizionali Irpef per i cittadini con un reddito fino ai 28 mila euro». Lo ha annunciato questo pomeriggio il governatore abruzzese Gianni Chiodi, di rientro da una riunione al ministero dell’Economia.

Il presidente della Regione Abruzzo ha dunque confermato che anche per il 2014 verrà restituito il 25 per cento del prelievo addizionale regionale Irpef e Irap ai contribuenti. La notizia riguarda 32,8 milioni di euro per circa 550 mila contribuenti. Gli sgravi riguarderanno i redditi Irpef nelle due fasce tra il 15 per cento e il 28 per cento.

Chiodi ha precisato che l’operazione, che segue quella già realizzata per il 2013, quando furono restituiti 40 milioni, è stata possibile grazie al buon andamento dei conti della sanità regionale. «E’ un risultato eccezionale – ha spiegato in occasione di una conferenza stampa, frutto dell’opera di risanamento dei conti sanitari, «speriamo che questo dia una mano a contrastare la recessione e aumenti fiducia e consumi». «L’Abruzzo è l’unica regione che riduce il prelievo fiscale – ha proseguito Chiodi – e questo è stato certificato oggi al tavolo di monitoraggio al ministero dello Sviluppo economico».

Il meccanismo di restituzione è frutto del riordino degli oneri con lo Stato per circa 33 milioni, come ha confermato l’assessore al Bilancio Carlo Masci, e la legge regionale che istituirà la restituzione verrà votata dalla Giunta il prossimo 29 aprile, durante l’ultima giunta della legislatura. Nel provvedimento sarà anche formalizzato il conguaglio per i primi mesi dell’anno in corso.

A quanto si è appreso oggi la restituzione di circa 33 milioni di euro di addizionale regionale Irpef e Irap è una quota sbloccata derivante dal conto oneri di 133 milioni dal ministero dell’Economia. In Abruzzo l’Irap da un gettito di 67 milioni l’anno frutto di una imposta dell’1%, mentre l’Irpef contribuisce alle casse con circa 65 milioni, e lo 0,5% di aggravio. All’Irap e quindi alle aziende andrà in restituzione il 40 per cento dei 33 milioni, mentre il restante 60 per cento è dedicato al contributo Irpef fino ai redditi per 28 mila euro. Per la restituzione l’Irap graverà per il 40 per cento dei 33 milioni, e per il 60 per cento per la contribuzione Irpef. Queste quote, come ha confermato l’assessore Masci, sono state decise lo scorso anno al tavolo del Patto per lo Sviluppo. Lo scorso anno sono stati restituiti 22 milioni di Irpef e 18 milioni di Irap per un totale di 40 milioni di euro.

«A scanso di equivoci – ha sottolineato oggi Chiodi – chi ci accusa di provvedimenti elettorali deve sapere che questi tempi non li abbiamo desiderati, ma subìti: siamo stati l’ultima regione a fare i conti con lo Stato. Ma quello che deve passare è che è possibile abbassare le tasse senza ridurre la qualità dei servizi».

Una critica in questo senso è subito arrivata dal segretario generale Cgil Abruzzo, che ha parlato di «una scelta di propaganda». «Chiodi – ha argomentao – ha scelto di ‘restituire’ a pioggia, senza nessuna discrezione sociale. Se avesse destinato la restituzione, chessò, ad una categoria di contribuenti sotto ai 20 mila euro, ecco quello sarebbe stato un atto di giustizia». «Oltretutto – ha aggiunto – Chiodi seguita a non presentare il bilancio consuntivo del 2012, quindi non sappiamo è un bilancio negativo e se questi soldi sono dati a debito, o se li restituirà con ritardo. Le risorse sono poche, è evidente, e non c’è nessun paragone con gli 80 euro di Renzi, che almeno li ha dati ai lavoratori dipendenti per scelta politica».

IL LAVORO SULLA SANITA’ – «Per il secondo anno consecutivo, dopo la riduzione del 30 per cento della tasse agli abruzzesi avvenuta nel 2012 – ha spiegato Chiodi in occasione della conferenza stampa di oggi – siamo l’unica regione in Italia a ridurre la pressione fiscale. Tutto questo ci permetterà di contrastare la recessione, rilanciando i consumi e restituendo fiducia alle famiglie e all’intera economia regionale. A rendere possibile questo risultato è stata la constatazione da parte del ministero della solidità economico e finanziaria della nostra regione e del miglioramento dei livelli essenziali di assistenza. Nel 2008 abbiamo ereditato 2 miliardi e mezzo di debiti nella sanità, frutto di una politica dissennata. Oggi abbiamo ridotto quella cifra spaventosa a 530 milioni, di cui una percentuale del 60 per cento è in fase di contenzioso. Quel che mi preme sottolineare è il fatto che, grazie all’opera di risanamento dei conti, al momento attuale le Asl hanno in cassa un importo identico di liquidità per procedere da subito nei pagamenti, anche nel caso in cui i contenziosi dovessero risolversi negativamente . In più, dato eccezionale, siamo riusciti a portare a 60 giorni i pagamenti per i fornitori, raggiungendo così gli standard europei».

«MIGLIORE QUALITA’ DEI SERVIZI SANITARI» – Chiodi ha poi sottolineato che «i risultati conseguiti non sono certo andati a scapito della qualità dei servizi». «I nostri obiettivi – ha commentato – non sono stati raggiunti con riduzioni indiscriminate, ma semplicemente abbiamo provveduto a tagliare gli sprechi, le spese inutili, e proprio per questo ora possiamo investire le risorse in tecnologie, in ampliamento degli organici, in miglioramento dell’offerta sanitaria».

«PIU’ PUNTI SUI LEA» – «Nel 2009 – ha aggiunto Chiodi – l’Abruzzo, per quanto riguarda i Lea, i livelli di assistenza sanitaria, aveva un punteggio pari a 120. Oggi siamo a 145 punti e, con i 12 punti e mezzo in più che ci saranno attribuiti in considerazione dell’apertura degli hospice, raggiungeremo la quota di 160. Il che significa che per la prima volta nella storia, l’Abruzzo si posizione tra le 10 regioni virtuose in Italia. Siamo matematicamente adempienti e lo saremo anche formalmente, nel prossimo mese di settembre con l’ufficializzazione da parte del ministero».

«Le critiche che abbiamo ricevuto e continuiamo a ricevere – ha rilevato il governatore abruzzese – sono rivolte da coloro che erano abituati a saccheggiare le finanze pubbliche per aumentare clientele e interessi corporativi. Appena nominato commissario, l’Abruzzo aveva risorse ferme al ministero dal 2006 per 382 milioni di euro, fondi bloccati per inadempienze regionali sui Lea. Con l’equilibrio dei conti e il miglioramento dei Livelli di assistenza il Governo ha svincolato queste risorse e oggi ci ha riconosciuto altri 40 milioni che trasferiremo alle Asl. A questo punto del nostro lavoro gli abruzzesi non si devono più vergognare di avere le addizionali più alte d’Italia e di fare parte di una regione definita canaglia per un sistema fatto solo di debiti e perdite. Il nostro è il segnale di un’inversione di tendenza, abbiamo anticipato i tempi di quella revisione della spesa di cui parla oggi il Governo nazionale, tagliando per primi sprechi e privilegi».

«PRESTO FINE DEL COMMISSARIAMENTO» – Il governatore ha poi annunciato che a settembre potrà essere posta la parola fine al commissariamento, «sempre che – ha detto – la Regione sia in grado di presentare un Piano che dia garanzie e che non ripeta gli scempi fatti nel passato». Quanto a presunte inadempienze legate all’assistenza territoriale Chiodi ha sottolineato che «sono stati spostati 179 milioni di euro su questa voce di bilancio rispetto agli anni precedenti. Non solo. A spesa invariata complessiva abbiamo aumentato i posti letto per i disabili e per le Rsa, che rappresentavano una carenza cronica nel nostro territorio. La sanità che restituisco agli abruzzesi ora è presa ad esempio dai ministeri e possiamo dire con orgoglio di esserci lasciati definitivamente alle spalle quella vergognosa etichetta di regione canaglia».