L’Aquila: ‘trema’ anche la coppia, «sostegno ai bimbi»

24 aprile 2014 | 10:44
Share0
L’Aquila: ‘trema’ anche la coppia, «sostegno ai bimbi»

A seguito del terremoto del 2009 e del «relativo sconvolgimento personale e sociale» si è assistito ad un «aumento delle separazioni» e ciò ha spinto le psicoterapeute Maria Marronaro e Sara Del Sole ad istituire, anche a L’Aquila, i “gruppi di parola” per i figli di genitori separati, nei quali, come spiega Sara Del Sole, «i bambini possono parlare dei loro vissuti, esprimere ciò che vivono attraverso la parola, il disegno, i giochi di ruolo e la scrittura, avere delle informazioni, porre delle domande, uscire dall’isolamento e trovare una rete di scambio e di sostegno tra pari».

I “Gruppi di Parola per figli di genitori separati”, sottolinea Sara Del Sole «sono nati dall’esperienza francese di Marie Simon, diffusi dapprima a Milano e poi in tante città italiane, in cui i bambini possono mettere parola sul dolore, accedere ai sentimenti e nominare le difficoltà che incontrano durante la separazione, affinché trovino delle soluzioni possibili e allarghino la comunicazione con i propri genitori (Marzotto, 2010)».

«Nel momento storico attuale, in cui l’incremento di separazioni e divorzi riflette uno scenario frammentato della famiglia – rileva la psicoterapeuta – sempre più figli di tutte le età si confrontano con questo fenomeno: i dati statistici dell’Istat riguardanti il territorio italiano evidenziano una crescita progressiva preoccupante».

«Spesso – sottolinea Sara Del Sole – la rottura coniugale non rappresenta la conclusione di un percorso, ma l’inizio di una fase della vita in cui la ricerca di un nuovo equilibrio è ostacolata da rabbia, aggressività, frustrazione, senso di colpa che circolano nel contesto relazionale con possibili conseguenze negative sui figli. In questo momento critico e doloroso purtroppo i bambini vengono penalizzati e vivono spesso nell’incertezza, nella paura, venendo a volte, più o meno consapevolmente, coinvolti dai genitori nel dirimere i loro conflitti, si auto-investono del ruolo di mediatori o di messaggeri o ancora si occupano di questioni che evidentemente non possono riguardarli. Dopo una separazione è frequente che i figli mostrino cambiamenti nel quadro comportamentale (aggressività, difficoltà relazionali, e così via) ed emozionale (tristezza, rabbia, paura, vergogna e così via). In generale, i figli di separazioni altamente conflittuali hanno una maggiore incidenza di difficoltà psicologiche, sociali e scolastiche. Alcuni autori (Canziani 2000) parlano di un 30 per cento di bambini che presentano una patologia a seguito della separazione conflittuale dei genitori che si protrae per un periodo prolungato, mentre la maggioranza dei bambini ne esce illesa, anche se la sofferenza e la fatica segnano la loro vita».

«Nelle progressive fasi di trasformazione della famiglia – precisa la psicoterapeuta – la comunicazione ai figli della decisione di separarsi rappresenta spesso il compito più difficile da affrontare per i genitori. Essa dovrebbe essere fatta dai due genitori insieme, a rimarcare che è salvaguardata la continuità dell’esistenza della coppia genitoriale, unita nell’affrontare la crisi per il benessere del bambino. Il sapere che è possibile parlare liberamente è il primo passo che consente al figlio di esprimere le proprie emozioni».

Per maggiori informazioni o per iscriversi ai gruppi è possibile utilizzare i contatti 3492644524 e 3389984180.