
Campagna elettorale blindata per il governatore d’Abruzzo uscente Gianni Chiodi, ricandidato per il centrodestra alla presidenza della Regione in vista delle elezioni del prossimo 25 maggio.
Da una settimana è sotto scorta, sulla base di non meglio precisati elementi raccolti dagli investigatori.
Non era sfuggito che in questi giorni di campagna elettorale il presidente della Regione fosse attorniato da agenti della Digos delle quattro province in cui si muove, così come dai carabinieri dei nuclei operativi che si alternano con i poliziotti nella protezione personale dell’esponente politico, ma la cosa era stata motivata con un servizio di routine predisposto per le figure politiche di spicco in occasione degli impegni elettorali.
Ora, secondo quanto si è appreso in ambienti investigativi, è emerso che la scorta sarebbe stata disposta in via continuativa sulla base di quanto emerso in intercettazioni.
Ieri, in una lettera di risposta ad un editoriale del direttore del quotidiano ‘Il Centro’, lo stesso Chiodi aveva concluso scrivendo: «[…]Se oggi mi trovo ad essere accompagnato da agenti della Digos, probabilmente è per i molti ‘no’ detti. Dei quali non mi pento e che non intendo rinnegare neppure in campagna elettorale».