Tragedia Pescara, il verdetto delle autopsie

29 aprile 2014 | 17:35
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Tragedia Pescara, il verdetto delle autopsie

Carbonizzazione e lesioni da fuoco. Queste le cause della morte dell’uomo di 48 anni e della figlia di cinque deceduti domenica sera nel rogo della loro auto in via Lago di Chiusi a Pescara. Lo ha stabilito l’autopsia effettuata dall’anatomopatologo, Ildo Polidoro. A dare fuoco all’abitacolo era stato il 48enne.

Il professionista pescarese, che si è riservato 60 giorni di tempo, dovrà nei prossimi giorni effettuare indagini genetiche-tecniche per arrivare alla certa identificazione delle due vittime “oltre ogni ragionevole dubbio”. Gli accertamenti, che dureranno due settimane, verranno effettuati tramite l’estrazione del dna.

L’autopsia, presso l’ospedale di Pescara, è durata cinque ore.

Restano gravi le condizioni della convivente dell’uomo, di 44 anni, rimasta ustionata nel tentativo di salvare la figlia. La donna è ricoverata in prognosi riservata all’ospedale Sant’Eugenio di Roma, con ustioni di secondo grado sul 40% del corpo e di terzo sul 5%.

In occasione dei funerali della bimba, il Comune di Cepagatti proclamerà il lutto cittadino. La cerimonia funebre si terrà il primo maggio a Cepagatti, alle 15.30, nella parrocchia di Santa Lucia, mentre domani alle 17 sono previsti a Pescara, nella chiesa di San Giuseppe, i funerali del padre. Il comune di Cepagatti si occupava della famiglia seguendo, tra l’altro, la piccola negli incontri protetti con il padre, che era stato denunciato dalla mamma della bambina, poi allontanato da casa e quindi condannato.