Pietrucci (Pd): «Misure per immigrati sono misure di civiltà»

«La civiltà di un Paese e di un territorio si misura anche dalla qualità dell’accoglienza agli immigrati». A sottolinearlo, attraverso una nota, è Pierpaolo Pietrucci (Pd), candidato al Consiglio regionale abruzzese.
«Il nostro territorio – ricorda Pietrucci – ha una lunga tradizione di emigrazione verso altre regioni italiane, verso gli altri Paesi europei e gli altri continenti. Gli abruzzesi conoscono i sacrifici che un emigrante deve affrontare quando lascia la sua terra per cercare fortuna altrove. Li conoscono e li rispettano, ben sapendo che un’accoglienza di qualità agli stranieri misura la civiltà di un popolo e aiutare gli immigrati significa sostenere un territorio, la sua economia, la sua cultura».
«Peraltro – rileva Pietrucci – gli stranieri in Abruzzo ormai rappresentano il cinque per cento della popolazione. Non si può continuare a fare finta di niente. Gianni Chiodi non lo sa o perlomeno sembra essersene dimenticato: il suo governo regionale si è caratterizzato per una totale assenza di una politica di accoglienza degli immigrati. Una superficialità che va messa da parte».
«Da consigliere regionale – annuncia Pietrucci – mi farò promotore di una serie di misure che diano il segno concreto di un cambiamento di rotta. Innanzitutto il rifinanziamento della legge 46 del 2004 per consentire interventi a sostegno degli stranieri immigrati nella nostra Regione: Chiodi l’ha messa da parte e non l’ha mai finanziata. E’ fondamentale, inoltre, assicurare il pediatra di base ai neonati privi di permesso di soggiorno, come stabilisce la legge Balduzzi del 2012 e la Conferenza Stato Regioni. Si tratta di una battaglia di civiltà. Occorre, poi, riattivare la consulta regionale per l’immigrazione che raggruppava associazioni straniere, Asl, sindacati e tante rappresentanze di altri mondi che hanno bisogno di parlarsi per crescere insieme, assieme ai centri polivalenti provinciali (coordinamenti delle associazioni straniere) soppressi dalla Regione attraverso il mancato finanziamento. In parallelo c’è bisogno di una consulta per seconde generazioni di immigrati nati e cresciuti in Italia, fondamentale per un contributo a una riflessione sul futuro della società abruzzese. Tutti luoghi questi dove sarà promosso il confronto, dove gli immigrati saranno parte di un percorso di crescita sociale, economico e culturale che la nostra Regione deve finalmente farsi carico di sostenere».