
di Annamaria Bonanni
Oggi nulla è facile e soprattutto non è facile avviare un’attività economica. Ma non tanto per la fase burocratica di apertura: con le comunicazioni telematiche una ditta individuale si apre in un giorno; una società è operativa in una settimana al massimo. È difficile avere credito, è difficile individuare il settore giusto, è difficile resistere alla crisi.
L’aiuto che va dato ai nuovi imprenditori è di ben altra natura. Scontiamo decenni di mercato selvaggio in cui improvvisati ma convintissimi ‘imprenditori’ e spregiudicati operatori hanno creato solo problemi a quelli che già erano presenti ed ai fornitori, in cui il credito troppo facile ha prodotto soprattutto indebitamenti eccessivi.
In ambito economico è tutto da riformare: c’è bisogno di una politica nazionale di incentivazione diversa da quella attuata fin’ora, di un accesso al credito ponderato e monitorato, di una formazione della figura dell’imprenditore.
La Regione Abruzzo ha dato tanto all’economia, in un momento difficile come quello del risanamento del bilancio è intervenuta in tanti ambiti: Lavoro ed occupazione giovanile ( 91 milioni di euro ed 4.220 nuovi assunti a tempo indeterminato); Imprese (20 milioni di euro con fare Impresa) solo per citare i principali ( [url”http://www.regione.abruzzo.it/abruzzoreagisce/”]http://www.regione.abruzzo.it/abruzzoreagisce/[/url])
Ora la Regione Abruzzo è pronta per una nuova sfida: potenziare quanto fatto fin’ora affiancando agli strumenti esistenti formule nuove, capaci di affiancare le aziende in questo momento di crisi.
In quest’ambito il mio contributo:
– una proposta per la compensazione dei crediti tra le aziende e dei crediti verso lo Stato.
– un nuovo tipo di società ad intervento privato e bancario per favorire le nuove attività.