Marche, 24 ore dopo

4 maggio 2014 | 17:22
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Marche, 24 ore dopo

A 24 ore dall’alluvione del fiume Misa, che ha provocato due morti e danni alle abitazioni, alle strade e alle attività produttive, Senigallia tenta faticosamente di tornare alla normalità: l’erogazione dell’energia elettrica è in parte ripristinata, e così le comunicazioni telefoniche.

Ma si piangono le due vittime del disastro e si contano danni notevolissimi: il premier Matteo Renzi ha sorvolato insieme al capo della Protezione civile Franco Gabrielli e al governatore Gian Mario Spacca le zone più colpite. Poi inconterà il sindaco di Senigallia Maurizio Mangialardi.

Le previsioni meteo indicano un leggero miglioramento, ma la criticità idrogeologica rimane alta, perché i terreni sono imbevuti d’acqua e rischiano di non assorbire nuove precipitazioni.

La Protezione civile porta acqua, viveri e medicinali nelle frazioni isolate, e continua il lavoro no stop di centinaia di vigili del fuoco (giunti anche da Emilia Romagna, Umbria, Abruzzo e Friuli) volontari, uomini delle forze di polizia e del Soccorso Alpino. Danni per la tracimazione in più punti dei corsi d’acqua, o per l’allagamento di cabine Enel, si sono avuti anche a Jesi, Osimo, Porto San Giorgio, Porto Sant’Elpidio e Pesaro.

Smottamenti di terreno si registrano anche nel Fermano e nel Maceratese. Una grossa frana ha ostruito a Trisungo la Strada statale Salaria, e un ponte sull’Ete è crollato a Sant’Elpidio a Mare, per fortuna senza travolgere auto. I caselli di Senigallia dell’autostrada A14 sono stati riaperti nella notte, e la viabilità è regolare anche sulla Statale Adriatica. Il presidente della Regione Gian Mario Spacca chiederà lo stato di emergenza e calamità: i ministri Galletti e Martina sono attesi nelle Marche entro la prossima settimana, per una prima valutazione congiunta del disastro.

[i]Fonte: Ansa[/i]