Nutriaritmogeni, fonte di una nuova scienza a Chieti

7 maggio 2014 | 12:38
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Nutriaritmogeni, fonte di una nuova scienza a Chieti

Quando e in che quantità pesce, formaggio, cioccolata, vino e champagne possono provocare aritmie del cuore? Quante crisi cardiache causate dai “nutriaritmogeni” sono dovute alle nostre cattive abitudini alimentari?

Per dare risposte a queste domande, nutrizionisti, cardiologi e tecnologi alimentari domani e dopodomani saranno a congresso a Chieti.

La due giorni sarà occasione per affrontare, per la prima volta in Italia e in Europa, il tema dei “nutriaritmogeni”. Il congresso, promosso dal direttore dell’Unità Operativa di Nutrizione Umana e Clinica del Dipartimento di Scienze Sperimentali e Cliniche dell’Università di Chieti, Nicolantonio D’Orazio, farà da apripista al laboratorio scientifico multidisciplinare sui “nutriaritmogeni”, termine, coniato recentemente da D’Orazio e dal suo collaboratore Massimo De Girolamo, che sta ad indicare tutti quei nutrienti che possono provocare aritmie cardiache.

«Con questo congresso – afferma D’Orazio – abbiamo voluto mettere insieme uomini e donne di scienza per dare un contributo ad un percorso formativo che coinvolge medici, sanitari e non, sul rapporto tra Alimenti e Aritmie, spesso completamente sconosciuto alla classe medica e specialistica».

I lavori dell’ assise scientifica, aperti dal Rettore dell’Università “G. D’Annunzio”, Carmine Di Ilio, saranno introdotti dalle letture magistrali di Francesco Furlanello (Trento), padre dell’aritmologia italiana ed europea, e di Giulio Testolin, autorevole nutrizionista dell’Università di Milano.