
Un uomo di Avezzano, dietro il compenso della somma di circa 2.500 euro, ha falsamente dichiarato che un cittadino extracomunitario irregolare, prima dell’entrata in vigore della “legge di sanatoria sull’emersione del lavoro nero” (D.L.vo n. 109/2012) già lavorava presso di lui come badante.
L’uomo, però, poi non si è presentato in Prefettura per la conclusione dell’iter amministrativo e l’istanza è stata archiviata per mancata presentazione delle parti senza giustificato motivo. Lo straniero ha sporto denuncia e l’uomo A. A., un settantenne pregiudicato, residente ad Avezzano, è stato denunciato per favoreggiamento alla permanenza di cittadini extracomunitari irregolari nel territorio dello Stato e Falsità in atto pubblico commessa da privato.
IL FATTO: nel settembre del 2012 un cittadino marocchino si rivolge ad un uomo di Avezzano al fine di regolarizzare la sua posizione in Italia, attraverso la “legge di sanatoria” e lo stesso si rende disponibile dietro compenso della somma di duemilacinquecento euro.
Circa un mese dopo il marocchino consegna la somma richiesta e l’uomo, di contro, gli fornisce la documentazione necessaria per l’inoltro della pratica.
Nell’ottobre del 2013, però, lo straniero viene informato dalla Prefettura di L’Aquila che la sua istanza di sanatoria non poteva essere accolta. Si rivolge allora all’uomo che gli aveva promesso aiuto il quale risponde di aver cambiato idea e di non volergli restituire la somma a suo tempo consegnatagli.
Lo straniero si reca in Questura ove sporge denuncia per quanto accadutogli.
La Sezione Criminalità Straniera della Squadra Mobile personale della Squadra Mobile nell’ambito dell’attività investigativa finalizzata al contrasto dell’immigrazione irregolare, ha esaminato, presso lo Sportello Unico della Prefettura di L’Aquila, l’elenco dei datori di lavoro che avevano inoltrato domande di sanatoria in relazione alla legge di emersione (D.Lgs n. 109/12).
Dalla verifica, durante la quale si arriva alla identificazione di A. A., è emerso che alcuni datori di lavoro avrebbero inoltrato un numero di istanze che non trovavano giustificazione in relazione ai parametri ed ai requisiti richiesti dal decreto.
In particolare si è riscontrato che A. A. avrebbe inoltrato istanza in favore di 3 cittadini marocchini, tutti richiesti come badanti, ma nel corso dei controlli effettuati presso la sua abitazione, non è mai stata rilevata la presenza di cittadini extracomunitari.
A. A. è stato quindi denunciato in quanto, al fine di trarre un ingiusto profitto dalla condizione di illegalità del denunciante, ne ha favorito la permanenza nel territorio dello Stato attraverso l’inoltro dell’istanza di emersione in suo favore, dietro pagamento di 2500 euro.
L’illecita condotta posta in essere dall’indagato finalizzata solo ed esclusivamente al fine di lucro, ha certamente vanificato quelle che sono le finalità del citato decreto, consentendo inoltre di congelare, durante il periodo preso a riferimento, gli effetti derivanti da eventuali provvedimenti di espulsione a carico dello straniero.
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