
A L’Aquila sono le mamme le protagoniste del servizio di recapito. Nel capoluogo e in altri 18 comuni limitrofi tutta la corrispondenza è gestita dal Centro di Distribuzione di Centi Colella. Qui sono impegnate 131 risorse: tra loro, 59 sono donne e ben 50 sono anche mamme. Un rapporto di quasi nove a dieci dunque. Numeri importanti per Poste Italiane, azienda storicamente caratterizzata da una forte vocazione femminile: su scala nazionale, complessivamente, le donne sono infatti circa 74mila, pari al 53% dell’organico.
Il Centro di Recapito di Centi Colella, con un parco auto composto da 80 veicoli provvede alla consegna della corrispondenza di circa 27.467 civici, a cui corrispondono circa 50.699 famiglie e 3.026 attività commerciali. A disposizione dei portalettere ci sono anche 69 palmari e 69 POS.
A gestirlo è Isabella Santucci. Cinquantatré anni, romana, madre di Francesca che di anni ne ha 27. Ci racconta cosa significa per lei conciliare il lavoro e la famiglia.
«Sono stata assunta giovanissima, nel 1982 come fattorino telegrafico a Roma e nel 1986 è arrivata Francesca. Dal 1990 ho svolto la mansione di portalettere fino a diventare caposquadra nel 2000». Un percorso non senza sacrifici: «Mio marito però abitava a L’Aquila, mentre io ero a Roma con la bambina: riuscivamo a vederci due volte a settimana. Nel 2000 decisi così di seguirlo in Abruzzo e ricongiungere la famiglia. La condizione era fare la pendolare da L’Aquila a Roma: accettai il compromesso per amore della mia famiglia. Prendevo l’autobus di linea alle 4,30 del mattino e la sera rientravo a casa alle ore più impensabili. Per quattro anni mi sono occupata di monitoraggio qualità dei servizi postali, sempre a Roma. Dal 2006 sono diventata responsabile degli uffici di recapito: prima a Subiaco, poi a Mentana e poi ancora in due uffici della Capitale».
Nel 2011 finalmente assume l’incarico di responsabile del Centro di Distribuzione di Centi Colella: «Sembrava un sogno».
«Negli anni il residuo della mia giornata – continua Isabella Santucci – è sempre stato dedicato a mia figlia, ai suoi studi e tutti gli altri interessi che potevamo condividere. In famiglia abbiamo sempre parlato del mio lavoro e del tempo dedicatogli, dei problemi e delle varie soluzioni, abbiamo gioito insieme per gli ‘obiettivi raggiunti’ e ci siamo rammaricati per gli insuccessi riportati. Oggi, che mia figlia è adulta ed ha meno bisogno delle mie cure, riesco a dedicare più tempo libero ai miei cani (ho una muta di segugi che partecipano orgogliosi a gare cinofile), alla cura del mio giardino e alle passeggiate in montagna con mio marito e gli amici. Il sabato invece è dedicato alla mia mamma e alla mia suocera che trascorrono la giornata con me tra pranzo, cena e shopping. Perché oltre che mamma sono anche figlia!».
Isabella Santucci è la portavoce di tante madri determinate che, tutti i giorni, oltre a gestire gli impegni familiari si occupano della gestione della consegna di migliaia di pezzi di corrispondenza.
Polmone dell’Azienda, portatrici di valori unici, infaticabili emblemi della difficile conciliazione tra famiglia e lavoro: sono le mamme aquilane del Centro di Recapito di Centi Colella.