Un Drone al Progetto Case di Coppito

9 maggio 2014 | 17:39
Share0
Un Drone al Progetto Case di Coppito

di Roberta Galeotti

Quando sognare significa gettare il cuore oltre l’ostacolo e immaginare una realtà lontana e “futuristica” per sentirsi pionieri nel 2014, esattamente come i nostri bisnonni quando, nell’800, hanno inventato la prima automobile.

Si chiamano G.Massimo Biancone e Gabriella Bozza, rispettivamente 34 e 36 anni, e una passione smodata per il futuro. Hanno scommesso su un UAV-Drone, cioè un piccolo elicottero telecomandato da terra. Fino ad oggi, in Italia, l’utilizzo di questi UAV (Unmanned Aerial Vehicol) è stato solo di tipo amatoriale e hobbistico, ma l’ENAC (Ente Nazionale per l’Aviazione Civile) ha sentito la necessità, in data 30.04.2014, di regolamentare questo settore, in rapida espansione, limitando il pilotaggio dei “mezzi aerei a pilotaggio remoto” a persone maggiorenni e con il possesso di un brevetto.

{{*ExtraImg_199967_ArtImgRight_300x400_}}La Wemaps Srls ha presentato il progetto alla società Sunrise Aviation Srl dell’Aquila, in particolar modo a Simone e Martina Silveri, e, insieme, seguendo alla lettera la normativa emanata dall’ENAC, hanno ideato un piano di studi per rilasciare il brevetto di pilota di UAV-Drone. Il piano è stato presentato ad ENAC in questi giorni e sono in attesa di responso. Ricordiamo che la Sunrise Aviation Srl è già riconosciuta da ENAC come scuola di volo per piloti di aerei. Con il progetto UAV-Drone, e con l’autorizzazione ENAC, la Sunrise Aviation Srl, sarà la prima scuola di volo per pilota di UAV-Drone autorizzata in Italia.

«Quando avremo l’autorizzazione dall’ENAC, formeremo i primi piloti di UAV-Drone qui a L’Aquila – ha spiegato Massimo Biancone, direttore operativo della Wemaps Srls, al Capoluogo – e, intanto, abbiamo progettato e realizzato il primo UAV-Drone. Nome in codice Wedrone650, prototipo interamente in carbonio che raggiunge circa i 60 Km/h, altro circa 30 cm e largo circa 80 avente un peso a pieno carico di circa 3 kg. E’ dotato di una piccola videocamera bilanciata, che, collegata con un trasmettitore a degli occhiali speciali, consentono al pilota a terra di vedere il volo del Wedrone650, proprio come se si fosse a bordo del mini veivolo».

{{*ExtraImg_199968_ArtImgRight_300x400_}}Il Regolamento ENAC “Mezzi Aerei a Pilotaggio Remoto” ha equiparato il volo degli UAV-Drone ad un volo a tutti gli effetti, portando così alla creazione, da parte degli enti preposti, della figura professionale “Pilota di UAV-Drone” e prevedendo un numero di serie dell’aeromobile (APR), di una stazione di terra (SPR), un certificato di omologazione (CO), un certificato di navigabilità ristretto (CdNR) o del permesso di volo (PdV), oltre alle figure professionali come, appunto, il pilota, l’operatore che controlla il volo e una squadra di tecnici, «manca solo il check in», ironizza Massimo.

Difficile, ad oggi, immaginare un utilizzo degli UAV nel mondo civile, ma i creativi ragazzi della Wemaps Srls hanno provato ad immaginare un velivolo consegnatario di medicine. «Il progetto – continua G.Massimo Biancone – che è stato presentato in data 20.08.2014 al Sindaco e al Vice Sindaco della città, Cialente e Trifuoggi, e che è stato discusso in data 29.04.2014 dalla Giunta Comunale delegando la supervisione all’A.F.M., coinvolgerà il progetto CASE di Coppito 2 e 3 e consentirà, agli utenti, di ordinare parafarmaci (ovvero farmaci che non necessitano di ricetta medica, ndr), almeno in questa fase iniziale, in attesa dell’utilizzo della ricetta elettronica, a al costo di 2 euro riceveranno la consegna evasa dal Wedrone650. La Farmacia, una volta ricevuta la richiesta, consegnerà il farmaco ad un nostro operatore presente lì che, a sua volta, piloterà il veicolo, grazie anche all’ausilio della tecnologia, fino al progetto CASE interessato. Nel punto di destinazione ci sarà un altro nostro operatore che supervisionerà tutta l’operazione compreso l’atterraggio dell’UAV-Drone».

{{*ExtraImg_199969_ArtImgRight_300x300_}}Nel mondo militare gli UAV sono già ampiamente usati e, per la prima volta, la sperimentazione di questi mezzi in campo civile procede di pari passo sia in Italia, a L’Aquila appunto, che nel resto del Mondo. La Wemaps Srls, infatti, ha tra i partner, una società che ha sede anche negli States.

I ragazzi avrebbero voluto coinvolgere l’università aquilana ed hanno, infatti, cercato un partner nei docenti della facoltà di ingegneria informatica, ma la burocrazia si è dimostrata troppo limitante per i ritmi del mondo imprenditoriale e, soprattutto, tecnologico. Lo stesso Sole24Ore ha affrontato l’innovativo argomento, definendo i prossimi 5 anni come il tempo di massimo sviluppo della tecnologia.

Il tecnico che ha affiancato i ragazzi aquilani nel progetto è Daniele Rizzello, romano, da sempre appassionato di elicotteri e di modellismo.

Acquistare un UAV-Drone in polistirolo, come ad esempio il Parrot, costa intorno ai 3/400 euro, mentre per assemblarne uno semi-professionale siamo intorno ai 1500/2000. Il Wedrone650, tra progetto, studi e assemblaggio è costato circa 7000 euro. La sfida, ora, sarà fornire gli UAV di una autonomia di volo ragionevole, le pile utilizzate in questo momento consentono un’autonomia di circa 10 minuti, se sfruttato alla massima potenza.

Poter contare su un veivolo a livello di protezione civile e di sicurezza stradale, per esempio, consentirebbe di controllare gli argini dei fiumi con spese molto ridotte oppure monitorare tragitti stradali o autostradali molto critici, permettendo di raggiungere un incidente in un lasso di tempo brevissimo potendo guardare in prima persona le condizioni di salute degli automobilisti o dei veicoli coinvolti.