Avezzano prima città salvavita d’Abruzzo

11 maggio 2014 | 16:03
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Avezzano prima città salvavita d’Abruzzo

di Gioia Chiostri

Salvare una vita implica l’avere a mente poche conoscenze base, ma fondamentali. Salvare una vita non è complicato, ma è coscienzioso. Salvare una vita, nella città di Avezzano, è possibile tutti i giorni, anche per i cittadini, grazie ad una lungimiranza attiva e straordinaria, che ha goduto della sinergia fra Comune, Misericordia e il medico cardiologo dell’ospedale di Avezzano Stefano Guarracini. Tre colonne solidissime per la vita del cittadino marsicano che, lavorando insieme, hanno reso Avezzano la prima città ‘cardioprotetta’ in Abruzzo. Frutto della rete di energie, è nato un progetto, lodevole e improrogabile, basato sul collocamento di dieci defibrillatori in dieci punti strategici della città e delle sue frazioni. Una ragnatela di affinità avente come obiettivo primario il benessere della cittadinanza.

{{*ExtraImg_200122_ArtImgRight_300x400_}}«L’infarto – spiega il sindaco della città di Avezzano, Gianni Di Pangrazio – è una fra le più diffuse cause di morte, al giorno d’oggi. Ho voluto dare credito e attuazione ad un’idea, quella del progetto salvavita, che, a mio avviso, dovrebbe diventare obbligatoria in tutti i comuni d’Italia. Oggi, salvare una vita, o tentare di farlo, è operazione che spetta, giustamente, ad un microcosmo di responsabili, quali 118, croce rossa, misericordia, medici e così via. Io, invece, mi sono posto una domanda: perché non insegnare o fare insegnare ai miei concittadini ad intervenire nei casi di emergenza? Perché non renderli armati degli strumenti giusti per far fronte ad un allarme rosso? La tempestività, secondo me, è davvero la marcia in più in ambito sanitario. Avezzano e frazioni posseggono ora un apparato di strumentazioni tale da riuscire a far fronte a molte emergenze. I defibrillatori, dieci in totale, sono stati posizionati in dieci luoghi affollati cittadini, quali chiese, bar, centri commerciali. Il corso in Blds è stato maturato dai vigili urbani e dai proprietari e dipendenti di molti negozi. Tutti dovrebbero farlo, però: intervenire non è obbligatorio, ma essere informati sul modo in cui farlo, sì».

{{*ExtraImg_200123_ArtImgRight_300x192_}}Gloria Sebastiani, una volontaria della Misericordia, la più piccola del gruppo, spiega: «La salute è un bene unico e molto spesso gente comune si trova di fronte a casi di pericolo di vita che non sa affrontare o riconoscere. Noi della Misericordia, in collaborazione con un nostro confratello, il medico cardiologo Stefano Guarracini, una persona straordinaria e disponibilissima, ci siamo messi da qualche mese al servizio della comunità per insegnare ai cittadini come si salva una vita. Il Comune è stato intelligente in questo: ha capito che la preparazione e la consapevolezza sono le carte vincenti in caso di emergenza. La Misercordia, ad Avezzano, è un ente ben radicato che conta 100 volontari attivi giorno e notte. Il corso per imparare ad usare il defibrillatore, il Blsd, dura otto ore, una domenica praticamente. Alla fine del corso si rilascia un attestato di partecipazione che testimonia l’aver appreso le nozioni base di utilizzo dello strumento. Il corso è aperto a tutti, non ci sono limiti di età, anche se il defibrillatore può essere usato dai 15 anni in su. La Misericordia, inoltre, offrirà anche un corso di primo soccorso che comincerà a fine maggio: un modo per tenere ‘sveglia’ la cittadinanza sul tema salute. Il certificato di partecipazione lo rilascerà Abruzzo Soccorso».

Il medico cardiologo Stefano Guarracini, molto amato dai ragazzi della Misericordia e molto noto in campo ospedaliero, ha curato la parte didattica del corso. «Quello che è stato fatto all’evento fieristico ‘Magia del Fare’ di Avezzano – sottolinea – è un atto divulgativo, avente lo scopo di informare la cittadinanza che esiste il corso che permette di imparare ad usare il defibrillatore. La presentazione ufficiale del corso ci sarà al teatro Talia di Tagliacozzo venerdì pomeriggio alle ore 17 e 30. E’, in breve, un progetto che ha un anno e mezzo di vita e adesso sta arrivando alla sua conclusione, in quanto a programmazione. Tra poco partirà il primo corso per usare i defibrillatori anche in Comune e il nome che abbiamo pensato di dare al progetto è ‘Chi salva una vita salva un mondo intero’, frase tratta dal film [i]Schindler’s List[/i]. La prima città d’Italia che ha attivato un servizio di questo tipo è Piacenza, dove sono collocati circa 100 defibrillatori. Il defibrillatore è lo strumento più intuitivo e salvavita che ci sia nel campo medico, inoltre può essere utilizzato anche dai cosiddetti laici, ossia persone non del campo medico. Si può ben dire che Avezzano è la prima città cardioprotetta d’Abruzzo. Un ringraziamento all’amministrazione comunale che ha reso possibile tutto ciò. Ora bisognerà non sprecare queste ingenti risorse e cercare di sfruttarle al massimo».

{{*ExtraImg_200124_ArtImgRight_300x201_}}Roberto Ponziani e Marco Torti, volontari 28enni della Misericordia, votati all’aiuto verso gli altri, aggiungono: «Il corso si propone di sensibilizzare quella parte della popolazione che ancora non crede nel primo intervento alla portata di tutti. Il progetto ha riscosso molto successo soprattutto fra le persone anziane, che molto spesso devono combattere con un malore inatteso, o gli abitanti di piccoli paesini montani, nei quali il pronto intervento ha quasi il retrogusto di un miracolo. Secondo noi, poi, dovrebbe essere attuato un corso su come funziona una centrale operativa del 118, perché molto spesso c’è fraintendimento fra gli operatori che rispondono alle chiamate di emergenza e le persone che chiamano e che dovrebbero dare delle informazioni ‘salvavita’».

Un cambio direzionale non comune, quello che ha risvegliato la coscienza della città marsicana. Si spera diventi un’abitudine per tutte le altre città medio-grandi della nostra regione. Un’abitudine buona capace di spodestare le cattive, troppo spesso monche del barlume della solidarietà.

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