
A Magia del Fare, nel mezzo degli stand e delle idee, Gabriele De Angelis, assessore alla cultura del Comune avezzanese, ha abbassato il ponte levatoio alle imprese locali, soprattutto a quelle in fase di start up, promuovendo, d’intesa con sindaco, amministratori, associazioni di categoria e l’istituto bancario Bper, il secondo bando del progetto Microcredito, l’idea che già una volta ha portato ossigeno all’economia marsicana.
«Il microcredito – ha spiegato De Angelis – è stata un’idea di questa amministrazione comunale, avuta e messa in cantiere per far fronte alla tragica situazione che noi dell’amministrazione abbiamo constatato non appena insediati. Una situazione di stati economica resa pesante dal bilancio ingessato ma soprattutto dai tagli del governo centrale, che hanno decretato il completo disfacimento del tessuto imprenditoriale di Avezzano.
Il microcredito, che riapre adesso i battenti per finanziare altri progetti di imprese, nasce in realtà, da un’attività antichissima, quella del patto di fiducia, inaugurata nei paesi più poveri del mondo. Avezzano è, a tutti gli effetti, il primo comune in Abruzzo che ha inteso ricalcare il mutuo-soccorso economico, ma in chiave moderna».
«Nel nostro bilancio – ha continuato l’assessore – noi abbiamo destinato al sociale 2 milioni e mezzo di euro. Con questo progetto (proprio perché l’istituto di credito ha moltiplicato quattro volte circa le risorse finanziarie messe in campo, come obbligazione di garanzia) impegnando cento, noi abbiamo potuto finanziare cinquecento mila euro a vantaggio delle fasce deboli della società.
L’operazione è stata attuata con una rilettura che ha coinvolto tutte le associazioni di categoria e, alla fine, si è creato un circuito che ha coinvolto varie componenti della città». Per avviare il progetto etico-sociale, il Comune ha stipulato una convenzione con l’ex Cassa di Risparmio dell’Aquila (ora Banca Popolare dell’Emilia Romagna, ndr) e messo a disposizione il fondo di garanzia: 125mila euro, dei quali 25 mila provenienti dall’indennità del sindaco, che ha rinunciato alle sue spettanze.
Come funziona la ruota del commercio attivata dal Microcredito? «Le domande di ingresso – ha detto l’assessore – vengono presentate al Comune attraverso il filtro della Consulta delle attività produttive, la quale racchiude all’interno della sua struttura virtuale, le associazioni di categoria, i sindacati e i rappresentanti del mondo dell’associazionismo».
Si presenta, quindi come una rete variegata, che tocca diverse realtà, con il mirino puntato, però, sempre al miglioramento sociale. «La consulta – ha aggiunto De Angelis –, ormai, ha preso il ruolo di antenna del progetto. Attraverso di essa, infatti, passano tutte le istanze presentate dagli imprenditori. Fa cioè una prima valutazione di merito delle pratiche. Successivamente, le istanze vengono visionate da un comitato di valutazione più ristretto, che le giudica attraverso un parametro leggermente più tecnico. A lui si deve l’attuazione dell’ultima fase di scrematura. Saranno i suoi membri a presentare le pratiche in banca, riflettendo se esse siano possibili da attuare.
Ovviamente, richieste di questo genere, trovano più accoglimento quando c’è una garanzia dietro fino al 100%, avanzata, in questo caso, dal comune di Avezzano. Con la messa in pratica di questo meccanismo, le imprese hanno la possibilità di ripristinare un patto fiduciario con gli istituti di credito».
Il microcredito ha tre linee prevalenti di realizzazione: un primo settore che interviene sul sociale, un secondo settore che interviene sui giovani fino a 40 anni e un terzo settore che interviene sulle imprese neo costituite o già in essere. «Con questa logica – aggiunge De Angelis – abbiamo avuto modo di far sentire la vicinanza del Comune al territorio con una attività che non è stata solo demagogica, ma applicata in maniera efficace.
La convenzione, stipulata dal comune con l’istituto bancario Bper, si è rivelata essere di un perfetto funzionamento, contro tutti gli scetticismi avanzati a monte del progetto. Cartina di tornasole, il fatto che la banca abbia approvato oltre il 60% delle pratiche presentate. Con Microcredito, abbiamo stravolto le procedure normalmente utilizzate dagli istituti di credito, piene di lungaggini burocratiche. L’amministrazione è pienamente soddisfatta».
La soddisfazione, inoltre, si è coniugata con la serietà di coloro che hanno chiesto accesso al credito tramite questa struttura a vari piani. Il microcredito è un patto fra il finanziato e il Comune. «Abbiamo fondato microcredito sul patto di fiducia – ha aggiunto De Angelis –. Questo, per noi del Comune, ha significato dare l’ultima possibilità a chi, imprenditorialmente, non trova spazio attraverso i circuiti di finanziamento normali. La base della piramide di interessi è un patto morale più che materiale.
Le persone che hanno chiesto di accedere al microcredito, stanno rispettando puntualmente, nella maggioranza dei casi, l’impegno preso con l’amministrazione comunale, tant’è che si è registrato un tasso di insolvenza del 50% inferiore rispetto a quello che si registra nelle stesse tipologie di operazione, a livello nazionale. Nei prossimi giorni promulgheremo la delibera della riapertura dei termini, mentre lunedì pomeriggio ci riuniremo con le associazioni di categoria per fare un nuovo punto della situazione».
Non è escluso che, dopo questo secondo bando, si possa puntare ad attuare un microcredito più allargato. La novità di quest’anno, infatti, si identificherà con la messa in cantiere di un progetto che coinvolgerà più attori territoriali. Avezzano sta raccogliendo la disponibilità di quei comuni della Marsica che hanno espresso desiderio di entrare nel circuito del patto di fiducia. Un accordo a più voci, che si profila essere il salvagente migliore contro la scarsezza sempre più diffusa di risorse economiche personali.
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