Da ju Bullo a ju Bullone

14 maggio 2014 | 05:13
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Da ju Bullo a ju Bullone

di Raffaella De Nicola

PREMESSA – La sindrome da bullo aquilano generalmente colpisce ragazzi e ragazze in fase adolescenziale. Recenti studi hanno però allargato la fascia d’età per cui è possibile vedere contaminazioni anche in soggetti adulti: in questo caso siamo di fronte all’evoluzione da ju bullo a ju bullone.

SINTOMI – Le caratteristiche con le quali si presenta il virus sono: voglia di mena’ a tutti, te ne freghi deji atri, t’è sempre ragione, guai a chi te se frega la quatrana, a chi te passa davanti e te rapinano pure. A volte basta anche meno. Per un posteggio m’hanno graffiato la macchina: ora ce l’ho tutta griffata da un autentico bullone senior, un vero capolavoro.

DOVE SI SVILUPPA – Le aree maggiormente colpite nella città dell’Aquila risultano essere ju parco del sole, ju terminal, le scuole, il centro e i locali, perlopiù il giovedì e sabato sera, le discoteche e le strade. In tutti questi organi, prima del terremoto, non c’era presenza del virus o solo in minima parte. Non si escludono, purtroppo, nuovi focolai. Possiamo statisticamente affermare che da una xxs semo passati ad una xxl.

COME SI SVILUPPA – Spesso la malattia viene preceduta da espressioni fortemente aggressive: [i]Jamooo mo’ t’atterro Chi cz te credi di esse? Ve’ ecco che te meno[/i], in lingua aquilana (oltre una disquisizione sul lavoro materno) o, spesso, in lingua straniera: [i]hkjiuuyp Cnmwertzzzzp? Vbrtulaaaa[/i]. Un altro segno distintivo è la pupilla dilatata: o hanno bevuto o stanno infervorati che te vogliono accie. Ju bullo circonda, da solo o in compagnia, ju poerome e partono i cazzotti e gli spintoni. Spesso il poerome ha degli amici per cui si fronteggiano due squadre, come a ruba bandiera: i benigni e i maligni. Vince chi mena di più, generalmente ju più delinquente, ju virus maligno quindi.

CHI PRENDE IL VIRUS – Prendere il virus è semplice sia perché è molto contagioso, sia perchè nella [i]gens aquilana[/i] le difese immunitarie si sono abbassate. Se rimani civile quando vedi gli altri [i]menasse[/i] sei un portatore sano. Però è scientificamente provato che se uno ti mena, ju ginocchio, meccanicamente, te se rizza dritto pe’ dritto sulla faccia dell’avversario per debellare, finalmente, il ceppo iniziale ma così si rischia di essere contagiati dal contatto. Inoltre abbiamo constatato che il porgere l’altra guancia non funziona quasi mai.

EFFETTI COLLATERALI – Chi ha preso ju virus sta bbello contento, si sente nu dio, sia quando provoca o mena, sia quando viene condannato perchè ju bullo sa che po’ mena’ e rimena’, come quello che stava agli arresti domiciliari e ha rapinato di nuovo ju poerome, sempre al terminal.

CONTROINDICAZIONI – Pe’ ji bulli non ci sono controindicazioni. Anzi. I problemi sono degli altri, i portatori sani, ji poeromini.

POSOLOGIA – Non esistendo vaccino pe ji bulli e ji bulloni è consigliato un antibiotico riconosciuto dal Ministero di Grazia e Giustizia che rialzi le difese immunitarie della gens aquilana. E’ utile la somministrazione di spray al peperoncino o cloroformio. Si ipotizza, inoltre, per ridurre il fattore rischio, una reintroduzione nel tessuto sociale di aquilani sani, come prima deju terremoto quando vedevi ‘sti fatti solo alla televisio’.

CURE E RIMEDI – E’ sconsigliato il fai da te. Lo stretto contatto con un soggetto infetto rappresenta un elemento per contrarre ju virus. Pertanto, oltre una illuminazione migliore in città, che certo non farebbe male, una prevenzione efficace consiste in un rigore di vita sano e corretto con un trattamento farmacologico di vigilanza della comunità aquilana sulla comunità aquilana. Inoltre se in altri casi, per esempio nel virus gastrointestinale, è risultato utile assumere liquidi, qui è vivamente sconsigliato assumere bevande. Nell’attesa di isolare ju virus i ricercatori aquilani (le famiglie n.d.r.) hanno elaborato la seguente formula matematica “L’Aquila: ji bulli = come ju rospo: alle sassate”.