
di Valter Marcone
In sogno ho visto il mare
era come un campo di fieno
alla luce impallidita d’un sole
dalle braccia abbandonate sulla terra,
odorava di rose
ed era mosso da un vento vuoto.
Il mare, il mare che ha natura
e fede nel sogno si è fatto ombra.
L’ombra silenziosa del nostro tempo
passato che abbiamo vissuto
come esistenze di giorni,
di notti, di parole e respiri,
d’amplessi e litigi.
Lungo l’erba infinita di quelle onde
ai venti successivi di quello
che mi resta da vivere
dissemino di mare in mare
le tepide comparse
d’un dolore, d’un altro dolore,
d’un altro dolore
in attesa d’un altro palcoscenico.
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