L’Aquila lotta contro il tumore al seno

15 maggio 2014 | 12:46
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L’Aquila lotta contro il tumore al seno

In Abruzzo e in Molise sono oltre 12 mila le donne che hanno ricevuto una diagnosi di carcinoma mammario. Molte sono anche quelle che combattono con la forma avanzata e che oggi, grazie ai progressi delle terapie, convivono sempre più a lungo con la malattia, con una migliore qualità di vita. A loro è dedicata l’iniziativa “Tutta la vita che c’è“, una campagna nazionale itinerante d’informazione realizzata con il contributo di Novartis e promossa dalle associazioni pazienti Salute Donna onlus e Andos (Associazione nazionale donne operate al seno). L’iniziativa ha l’obiettivo di dare finalmente voce e ascolto alle esigenze e alle speranze di migliaia di donne “invisibili” con tumore al seno avanzato.

Domani, a partire dalle ore 15.30, all’Aquila, presso l’hotel ‘La Dimora del Baco’, in località Centi Colella, è in programma un incontro nel quale le pazienti avranno la possibilità di confrontarsi con gli specialisti abruzzesi su tutti gli aspetti della vita quotidiana coinvolti dalla malattia, parlare apertamente della loro condizione e condividere le loro esperienze.

Nell’ambito dell’evento si potrà aggiungere una foglia all'”Albero della vita” che correda ogni tappa della campagna, scrivendo un pensiero per manifestare supporto alle donne che lottano.

«Lo scopo di questo incontro – spiega Corrado Ficorella, professore ordinario di Oncologia medica presso l’università degli Studi dell’Aquila e direttore dell’Unità operativa complessa di oncologia medica dell’Ospedale San Salvatore – è consolidare il rapporto già forte tra la nostra struttura e le pazienti e far sapere loro che oggi anche con la forma avanzata di questa malattia si può convivere a lungo. Stiamo cambiando la storia naturale di questo tumore e la stiamo cambiando in senso positivo». «Alla nostra struttura – conclude il professor Ficorella – si rivolgono molte pazienti da fuori Asl e da altre Regioni perchè riusciamo a lavorare con grande sensibilità nei confronti delle pazienti affette da tumore al seno avanzato, sensibilità che è cresciuta negli ultimi anni».