
Emilio Nusca candidato nella lista ‘Regione Facile’ in appoggio al presidente Luciano D’Alfonso, sembra avere le idee chiare in quanto al cammino da intraprendere per approdare alla meta dello sviluppo dell’Abruzzo.
Ex sindaco di Rocca di Mezzo, coordinatore dei 56 sindaci del cratere, Emilio Nusca, ha deciso di prendere le distanze da quella che lui definisce la vecchia politica di una volta, «lontana dai cittadini, dai comuni, dai problemi della quotidianità» e di mettersi in gioco, senza piedistalli alcuni, per il bene dello sviluppo.
«La ricostruzione – spiega nell’intervista a ilCapoluogo.it – deve fare un balzo in avanti. Basta con il limbo del ricostruire, ora serve ripartire. Io, da candidato, porto avanti la voce dello sviluppo, perché l’Abruzzo, oggi, di questo ha bisogno, anche per far fronte all’occupazione giovanile». Un’idea, quella dell’ex sindaco Nusca, che vede nella fusione della politica con la vita stessa dei cittadini, la chiave di volta del progresso.
«La politica – spiega – in questi anni si è resa troppo distante dalle persone. Io ho, alle mie spalle, due mandati da sindaco ed ora ricopro il ruolo di vicesindaco, so quali siano le problematiche a cui ogni giorno il cittadino deve far fronte. Come si suol dire, il sindaco è il primo a sapere le cose della comunità, è, in poche parole, il primo confidente dei suoi concittadini ed io spero di portare a livello regionale questa fiducia nell’istituzione, che adesso a mio avviso si è persa».
Come intende far ripartire l’Abruzzo Emilio Nusca? «Regione Facile è lo slogan che abbiamo scelto per puntare l’attenzione sul fatto che l’Abruzzo dovrebbe essere più accessibile e più vicina al cittadino.
Facile per i cittadini, per quello che fa e per come si comporta.
Prendiamo l’esempio del cratere. Adesso, con l’avvicinarsi delle elezioni, tutti sono diventati onniscienti sulle problematiche del cratere, ma nessuno sa veramente quali siano le criticità effettive. La Regione non ha preso le redini della ricostruzione in questi anni e, senza il gradino intermedio fra comuni e governo, è mancata la chiarezza e il nostro lavoro di sindaci è stato ancora più complesso.
La Regione deve recuperare il suo ruolo di ente programmatico.
La Regione, in breve, deve aiutare lo sviluppo di questa parte ancora vitale d’Abruzzo. Io vorrei essere il rappresentante in Consiglio dei problemi del cratere e non solo, perché dalla mia esperienza politica ho imparato cosa significhi progettare lo sviluppo e la ripresa delle aree interne. I fondi ci sono, questo è indubbio, ma vanno riorganizzati in chiave di sviluppo. E, badiamo bene, senza sviluppo non c’è occupazione. Da qui la grande crisi abruzzese».
«La Regione, in questi 5 anni trascorsi, è stata la grande assente. – conclude Nusca – Il mio sogno, che non è nemmeno poi così tanto lontano da una sua concretizzazione, si basa su due direttrici: il primo passo che vorrei intraprendere è una legge urbanistica. Secondo, creare finalmente il tavolo dello sviluppo, chiamando tutti gli attori territoriali e tentando di indirizzare in maniera utile, vantaggiosa e intelligente i fondi».