
Oggi, lunedì 19 maggio, alle ore 18.15 a Tempera, presso la sede degli Usi Civici, si farà «il punto della situazione sui ritardi della ricostruzione del centro storico della frazione». A renderlo noto è Sergio Iovenitti, Amministrazione Separata Usi Civici.
All’incontro parteciperanno Paolo Aielli, responsabile dell’Ufficio Speciale; Antonio Di Stefano, funzionario dei Beni Architettonici e paesaggistici dell’Abruzzo e i tecnici Antonello Salvatori e Gianfranco Ruggeri. Hanno, inoltre, assicurato la propria partecipazione il sindaco dell’Aquila Massimo Cialente, l’assessore alla Ricostruzione Pietro Di Stefano e il consigliere Masciocco.
«Sarà l’occasione per inseguire la verità e capire quando tempo occorrerà ancora attendere per il rientro della popolazione nelle proprie case – spiega Iovenitti – Siamo certi che gli invitati daranno risposte puntuali e attendibili. Ci confronteremo con Usra e Comune sui criteri operativi e programmatori della ricostruzione privata (delibera di Giunta 122/2014) e metteremo in evidenza che, a voler essere ottimisti, la ricostruzione della frazione si concluderà non prima del 2025, nonostante Tempera rientri tra le cinque frazioni con prioritarie massima. Come pure chiederemo i motivi dei ritardi dell’attività istruttoria sulle “schede parametriche fase I”, sollecitandone la definizione per la fine di luglio e immaginando l’avvio contestuale dei cantieri nel 2015. Sarà anche l’occasione per capire il ruolo della Provincia dell’Aquila, dopo la mancata sua sottoscrizione all’intesa del piano di ricostruzione del Comune dell’Aquila avvenuta il 31 agosto 2012, tentando di comprendere a quali conseguenze sarebbe sottoposta la popolazione nel caso in cui l’ente Provincia ritenga opportuno non sottoscrivere l’accordo di programma del piano di ricostruzione/recupero o non approvi le varianti urbanistiche. Sarà l’occasione per formulare una proposta che assicuri tempi certi a tutti i proprietari, con dimezzamento del periodo immaginato nella programmazione comunale per consentire, con l’equivalente finanziario di un minuscolo aggregato ubicato nel centro storico dell’Aquila, di assicurare il rientro di 50 famiglie “sfollate” nei Progetti Case o nei Map da oltre cinque anni, riedificando un paese di soli 16 aggregati edili».
«Proveremo anche a dimostrare – conclude Iovenitti – che con la nostra idea di ricostruzione partecipata si ridurrebbero le criticità sui cantieri, favorendo un coordinamento con aree di stoccaggio uniche, evitando cadute di oggetti dall’alto, oltre a ridurre il rischio di polveri sottili e amianto, favorendo la creazione di un ufficio unico di cantiere e definendo una modulistica standard unica per tutti gli aggregati».