
“[i]Ricostruire L’Aquila, rilanciare l’Abruzzo[/i]”. Questo il titolo dell’iniziativa del Partito democratico che si terrà domani, 20 maggio, all’Aquila, al Ridotto del Teatro Comunale, a partire dalle 17.45. Interverranno il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, il candidato alla presidenza della Giunta regionale Luciano D’Alfonso, il candidato al Consiglio regionale Pierpaolo Pietrucci, la senatrice Stefania Pezzopane, il sindaco Massimo Cialente e il sottosegretario Giovanni Legnini.
Si tratta di un’iniziativa che «vuole evidenziare un punto fondamentale del programma di Pierpaolo: il necessario recupero della centralità dell’Aquila nel contesto regionale», spiega il segretario del Partito democratico dell’Aquila Stefano Albano. «La nostra città – argomenta Albano – deve tornare a essere capoluogo d’Abruzzo dopo cinque anni in cui è stata tenuta ai margini dal governo regionale, nonostante l’aiuto e il sostegno che sarebbe stato necessario dopo il terremoto. Una rinascita dell’Aquila passa anche per una maggiore apertura e per la costruzione di relazioni strategiche con Pescara e con Roma».
Il recupero della centralità del capoluogo ha come premessa, secondo Albano, «la tutela dei diritti e delle risorse che le spettano». «In questi anni – sottolinea – abbiamo assistito a scippi di ogni genere. Penso ai fondi per l’assicurazione per l’ospedale, ai fondi Carfagna, ai fondi Meloni, solo per citare alcuni casi dove L’Aquila è stata privata delle risorse di cui aveva diritto. Come dice il proverbio, il lupo perde il pelo ma non il vizio, ed è proprio di questi ultimi giorni, l’hanno denunciato Massimo Cialente, Pierpaolo Pietrucci e Giovanni Lolli, un allarme che ci riguarda da vicino: L’Aquila e il cratere rischiano di rimanere fuori dall’area regionale in cui lo Stato può investire per le imprese senza incorrere nelle proibizioni europee e di conseguenza di perdere i finanziamenti per le attività produttive previsti dalla legge Barca (il meccanismo del cinque per cento). Non si tratta di immaginazione o demagogia: è una diretta conseguenza delle dichiarazioni dal presidente Chiodi, al netto del tentativo di scaricare le responsabilità sulle autorità nazionali».
«Non serve a niente dire, come fa il consigliere regionale Luca Ricciuti, che ‘il governo regionale ha già evidenziato che nella Carta degli aiuti di Stato sono compresi L’Aquila e i comuni del cratere’ – aggiunge Albano – perché quella decisione è fatta in base a una richiesta di deroga respinta dalla Conferenza Stato–Regioni. Quindi nessuno lancia slogan, nessuno denigra. Siamo solo molto preoccupati di subire l’ennesimo di tanti scippi da parte della Regione. Dov’era Ricciuti quando L’Aquila li subiva? Quest’ultimo scippo, oltre che grave, sarebbe persino paradossale, se si considera che nella nostra regione gli unici fondi statali per le imprese sono stanziati per l’area dell’Aquila e del cratere».