Filippo, per avere visione non occorre vedere

21 maggio 2014 | 15:52
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Filippo, per avere visione non occorre vedere

di Roberta Galeotti

A pochi giorni dall'[i]election day[/i], noi de [i]IlCapoluogo.it[/i] vorremmo presentare un candidato diverso agli elettori Pescaresi. Abbiamo incontrato Filippo Tenaglia che ci ha rilasciato un’intervista straordinaria, per le emozioni e la forza che ci ha trasmesso. Non sarà facile riportare in poche frasi la sensibilità, l’umiltà e la determinazione che vuole essere un valore aggiunto per la sua città, che sogna di far diventare accessibile a TUTTI la propria città.

Filippo Tenaglia un candidato ‘diverso’ per una prospettiva nuova, perché?

«Mi sono candidato consigliere al Comune di Pescara perché voglio contribuire a realizzare una città più accessibile per tutti. Essere disabile non significa essere ‘meno’ di una persona normale. Un disabile non ha bisogno di essere aiutato o privilegiato perché da solo non ce la potrebbe fare. Noi, più semplicemente, abbiamo maggiori difficoltà da affrontare per raggiungere uno stesso obiettivo. I normo dotati hanno dei preconcetti e non ascoltano le vere necessità degli altri. Io vorrei dare la possibilità di maggiore ascolto a tutti quelli che, come me, non si sentono capiti».

Raccontaci la tua storia?

«Ho 33 anni e sono non vedente perché affetto da retinite pigmentosa, una malattia degenerativa che si è presentata quando avevo solo 4 anni, poi i problemi sono aumentati fino all’intervento del 2006 che, inaspettatamente, mi ha portato alla cecità. Vivo con la mia famiglia a Pescara e con Lila, il mio fedele cane guida che mi consente da oltre 3 anni di fare in autonomia tantissime cose. Ho lavorato fino al 2012 come programmatore in una società di informatica che per difficoltà legate alla crisi ha ridotto il personale. Sto studiando per conseguire un master online sul social media marketing ma sono molto frustrato perchè per la nostra società un ‘non vedente’ può soltanto essere un centralinista o un fisioterapista. Nei colloqui che ho fatto con le società informatiche che cercavano personale, nessuno ha scommesso su di me che SONO un programmatore ma non vedente. Utilizzo un computer normale con una tastiera normale ma con un programma integrato di screen reader che vocalizza il contenuto dello schermo».

Una storia che ha dell’incredibile. Se eletto, in che modo il tuo ‘essere speciale’ potrà azionare una nuova politica a Pescara?

«Come consigliere comunale vorrei, innanzitutto, proporre tutte quelle soluzioni già applicate in Italia da Comuni più sensibili del nostro che, come Firenze ad esempio, dispongono di autobus che parlano ai viaggiatori.

Vorrei mettere a disposizione dell’amministrazione pescarese la mia sensibilità e predisposizione a trovare soluzioni necessarie per rendere la città più vivibile ed accessibile a tutti. Vorrei fare il consigliere comunale a Pescara per poter far vivere la mia città ugualmente a tutti».

Com’è nato il tuo rapporto con la politica?

«Non ho mai fatto politica e non avevo ambizioni politiche, ma qualche mese fa avevo scritto all’assessore Federica Chiavaroli per proporle alcune soluzioni e per sottoporle delle proposte. L’assessore mi ha proposto di scendere in campo in prima persona. Ho accettato perché sono certo che si possano cambiare le cose che non funzionano e che io potrei contribuire ad apportare una diversa sensibilità per trovare specifiche soluzioni. Mi auguro, inoltre, che tutti vadano a votare. In un modo o nell’altro, tutti devono poter esprimere questo diritto/dovere. Io invito i miei concittadini ad andare a manifestare la loro fondamentale volontà politica»

‘Occhi nuovi possono fare una politica nuova’. Sei d’accordo?

«Si può essere non udenti e saper ascoltare il silenzio, si può essere in carrozzina e fare grandi passi, si può essere non vedenti ed avere una grande visione da mettere al servizio della propria Città».