
A seguito della richiesta di precisazioni da parte di assegnatari del Progetto C.A.S.E. sulla [i]class action[/i] pubblica avviata dal Codacons Abruzzo di cui all’allegato volantino, si forniscono i seguenti chiarimenti:
– Il Comune di L’Aquila si approvvigiona del gas- metano per tutti gli edifici del Progetto C.A.S.E. e lo distribuisce verso rimborso dei costi;
– in relazione alla globalità della fornitura, che è diretta ad edifici distanti tra loro (per i quali non è perciò possibile costituire un mega – condominio), il predetto Comune assume la qualità di gestore di un pubblico servizio (fornitura di energia per il riscaldamento);
– in relazione alla gestione del servizio il Comune di L’Aquila è pertanto tenuto a rispettare i criteri dell’economicità (assicurare il minor aggravio economico sull’utenza) e della trasparenza (nelle fatturazioni attinenti al rimborso).
– La class – action pubblica, che può tutelare soltanto interessi omogenei, è diretta a far valere l’obbligo di ripartire la spesa secondo i criteri standard dei normali costi di fornitura di metano che vanno ragguagliati al coefficiente termico degli edifici (che per collaudo deve essere A+), al piano ed al periodo di consumo e ciò secondo criteri di trasparenza ampiamente disattesi dal Comune predetto.
Per rappresentare il problema in termini non giuridici si può far ricorso alla seguente rappresentazione: «il costo assunto dal Comune per l’energia è come una torta – si legge nella nota del responsabile del Codacons Abruzzo,
Avvocato Fabrizio Foglietti – che non deve essere divisa interamente tra gli assegnatari perché una parte deve essere accollata dal Comune medesimo per aver assunto modalità di erogazione non conformi ai criteri dell’economicità».
Il Codacons Abruzzo chiuderà la raccolta delle sottoscrizioni della diffida (che precederà il ricorso al TAR) il 9 giugno 2014. L’associazione del consumatori è a disposizione e per eventuali chiarimenti individuali presso la propria sede.