
di Giovanni Baiocchetti
Un brano pop, dalle sonorità dance, made in L’Aquila. E’ il nuovo singolo del cantautore aquilano 27enne Simone Cocciglia dal titolo [i]Enti Serpenti[/i] che anticipa l’uscita dell’EP (disco in vinile o CD, la cui durata è superiore a un singolo e inferiore a un album e che contiene in genere 4 brani musicali) prevista per il prossimo settembre.
Ciao Simone, come mai questo titolo?
In questo brano ho scelto di parlare dei rapporti familiari che spesso sono poco idilliaci, al contrario di quanto si voglia far vedere. Mi rifaccio, ovviamente, al concetto di “parenti serpenti” e, con l’abbreviazione della prima parola in “Enti”, lancio anche una frecciatina alle istituzioni.
La scelta di trattare questo argomento trae spunto da avvenimenti della tua vita personale?
Beh, sì. Inizialmente, quando coltivavo il mio sogno di fare musica, ero visto un po’ come il nullafacente della famiglia. Quando parlo di famiglia, in questo caso, intendo non solo genitori e fratelli ma anche zii, cugini eccetera. Ebbene, dal momento in cui ho cominciato a portare a casa “la pagnotta”, loro per primi si sono ricreduti sulle mie possibilità e adesso sono i miei primi fans.
Hai studiato qui a L’Aquila?
Sì, ho studiato canto lirico per tre anni al conservatorio Casella. Poi sono andato a studiare a Roma, all’Accademia di musical Corrado Pani, oggi non più attiva. Dopo gli studi, ho capito quale sarebbe stata la mia strada: fare il cantautore.
Quali sono stati finora i momenti più significativi della tua carriera?
L’anno scorso ho partecipato al premio musicale “Poggio Bustone”, nel paese natale di Lucio Battisti, in provincia di Rieti, e mi sono classificato secondo. In seguito a questo piazzamento, ho ottenuto una collaborazione di alcuni mesi con un giornale online. Sempre nel 2013, ho partecipato per tre puntate consecutive al programma televisivo Mezzogiorno in Famiglia, su Rai2, occasione in cui ho riproposto brani italiani intramontabili. Ho inoltre partecipato, insieme ad un gruppo vocale, ai provini di X-Factor, classificandomi tra i primi dieci gruppi vocali in gara. Adesso ho un produttore a Roma e il prossimo settembre uscirà il mio primo EP con questo nuovo singolo.
Che tipo di musica fai?
C’è un cantante a cui ti ispiri?
La mia musica è di genere pop, con contaminazioni di qualsiasi altro genere. Ascolto ogni tipo di musica ed ho diversi miti, primi tra tutti Gaber, Jovanotti, Beyoncé e Whitney Houston. In particolare, ammiro molto di Gaber il suo rompere gli schemi e la non banalità dei suoi testi.
Come valuti la musica contemporanea in Italia?
Le canzoni, si sa, si adattano ai cambiamenti delle persone e della società. Io credo che la musica proposta ultimamente dai Talent Show sia sempre la stessa, stereotipata. Si dovrebbe esaltare l’individualità di ogni singolo cantante, il quale deve capire che in ogni momento bisogna crescere. Non si smette mai di imparare e, soprattutto, “nessuno nasce imparato”! Un momento importante nella vita di ogni artista è la gavetta, e io ne ho fatta!
Dove ti si può ascoltare dal vivo?
Negli ultimi tempi, ho fatto diverse serate nei locali aquilani, cosa che continuerò a fare anche durante la prossima estate oltre a manifestazioni di piazza. Il mio nuovo singolo è già andato su Radio L’Aquila1 e, proprio in questi giorni, sto ricevendo contatti da diverse emittenti radiofoniche, anche a livello nazionale. Domani, domenica 25 maggio, alle 18:30, presenterò la finale regionale di Miss Mondo Abruzzo al ridotto del Teatro Comunale, occasione in cui proporrò al pubblico “Enti Serpenti”.
Come vedi la situazione aquilana in questo momento?
L’Aquila è ancora una città zoppicante, anche se qualcosa si sta muovendo. Forse si poteva fare di più, ma tutti dobbiamo prenderci un po’ di responsabilità. Ora bisogna cogliere l’opportunità che questa tragedia ci ha dato di buttare via ciò che non va e ricominciare meglio di prima. Vedo ancora difficoltà nella rinascita interiore dei miei concittadini, ma d’altronde è comprensibile. Dobbiamo migliorare insieme.
Credi che il terremoto abbia condizionato anche la vita culturale della città?
L’Aquila è ancora molto vivace dal punto di vista culturale. Noi artisti siamo fortunati qui perché pieni di stimoli. A L’Aquila, la figura dell’artista è rispettata, valorizzata e molto ben considerata, cosa che non è da tutti; a Roma, per esempio, non ho avuto la stessa considerazione che ho qui. L’arte, più in generale, aiuterà L’Aquila a rinascere.
IL VIDEO: