
[i]’L’Italia ha potenzialità incredibili. Se finalmente riusciamo a mettere in ordine le regole del gioco’.[/i] Queste sono state le parole che hanno spinto il sindaco di Cagnano Amiterno, il geometra Donato Circi, a prendere carta e penna e a scrivere al Primo Ministro.
Una lunga lettera vergata da un amministratore sfinito e deluso. «Sarò costretto, mio malgrado, – scrive – a chiudere il mio amato Comune per carenza, ops! assenza di personale, e senza possibilità per me Sindaco di onorare il lavoro svolto con aumenti salariali a causa del “blocco”, ma questa è un’altra storia».
La lettera integrale:
[i]Parto da questa frase a voi nota, per esprimere un personale sfogo sulle attuali condizioni di un Amministratore locale quale è lo scrivente da oltre trent’anni.
In veste di Sindaco di un piccolo Comune terremotato, da oltre quattro anni, ho sempre cercato di rispondere alle esigenze della cittadinanza con lo stesso sacrificio, abnegazione e generosità che per tanti anni ho utilizzato nelle aziende private che ho creato e fatto crescere.
Nel rendermi conto però che i risultati, per quanto cercati con ogni sforzo, non sono nemmeno paragonabili alla mia passata esperienza, sono andato via via arrovellandomi il cervello per cercare una motivazione di cotanto insuccesso.
Sarò tacciato di presunzione ma credetemi, caro Presidente, caro Ministro, mi sto convincendo sempre più che la responsabilità non è dell’impiegato fannullone, né delle maestranze svogliate, né dell’assessore locale negligente.
Dal mio umile punto di vista, il problema di fondo, per quanto banale, sta nella assoluta deficienza di potere, che deriva dalle “regole del gioco”, conferito dal legislatore alla Dirigenza pubblica, sia essa politica, sia essa amministrativa.
Come posso garantire un servizio pubblico quando l’operaio di turno si rifiuta di prestarlo perché “non di sua competenza”?
Come posso creare un gruppo di lavoro produttivo quando mi ritrovo sempre sotto il ricatto delle ferie, delle malattie, dell’orario di lavoro, della Legge 104 ecc…?
Come posso creare fermento ed efficienza nella “macchina comunale” quando l’equipe, composta da diversi lavoratori d’ufficio all’inizio del nuovo millennio, subisce la perdita di una unità perché “comandata” a prestare servizio presso altro ente pubblico senza possibilità di sostituzione, è vittima di un pensionamento nel 2009 senza possibilità di rimpiazzo, un secondo pensionamento nel medesimo anno, ancora con possibilità nulle di sostituzione, un altro pensionamento nel 2011, questa volta con avvicendamento a ½ concorso pubblico, bramata assunzione e licenziamento volontario (causa assunzione da parte di altro ente pubblico) cui fa seguito, per legge sia ben chiaro, l’impossibilità di attingere al secondo in graduatoria dovendo garantire la posizione del concorrente vittorioso per un numero minimo di mesi pari a sei, oltre eventuale congedo per maternità (apprendo oggi che poi tanto eventuale non sarà !!!) ecc… ecc…
E poi ci è stato richiesto un ulteriore tributo di sangue a causa della malattia del penultimo sopravvissuto (che va ormai avanti da diversi mesi), senza possibilità di sopperire!
Ed ecco che la “macchina comunale” sopra citata, per un assurdo, perverso e paradossale sistema di “regole non in ordine” (parere personale) si riduce all’osso, osso composto, oggi, da N. 1 dipendente, unico per un territorio di 62 Kmq da gestire, 1.500 residenti da appagare, il quale, fatta salva la presenza del Segretario comunale (chiamata a dirigere N. 3 comuni, a volte 4!) e il ricorso per qualche pomeriggio a settimana a dipendenti supplenti di supporto da altri enti pubblici, rimane l’unico a presidio della casa municipale dotata di 15 stanze/postazioni d’ufficio, che deve gioco forza (e a questo punto decade anche il senso delle competenze/incompetenze contrattuali) curarsi di tutto.
venendo meno il quale sarò costretto, mio malgrado, a chiudere il mio amato Comune per carenza, ops! assenza di personale, e senza possibilità per me Sindaco di onorare il lavoro svolto con aumenti salariali a causa del “blocco”, ma questa è un’altra storia.
Come allora poter erogare le potenzialità in gioco?, se la palla ovale è bucata, non c’è compressore in grado di gonfiarla, se non a tratti! una Ferrari su un terreno perfettamente ghiacciato non riuscirà ad esprimere il suo potenziale.
Se siete arrivati a leggere sin qui vuol dire che lo sfogo non è stato poi fine a se stesso e l’argomento Vi potrà suscitare quantomeno comprensione.
Mi consolo quindi della sola circostanza di trovare un intendimento, ma Vi prego, per l’amore all’efficienza che sempre avete predicato, tra gli obiettivi del vostro operato, tenete anche una piccola considerazione alle mie rimostranze.
Con sincera stima,
disponibile ad un incontro di approfondimento presso le sedi ministeriali,
Anzi! Se veramente siete interessati, come lo sono io, almeno a tentare di risolvere …
chiamatemi.[/i]